Amicizie troppo intime e vecchie fiamme rincontrate online. I social network sono sempre più spesso portati nelle aule dei tribunali come prova di un tradimento nelle cause di divorzio e separazione. E la portata del fenomeno è in crescita come testimoniano studi inglesi e statunitensi. E in Italia? Nessun dato certo ma quando la “coppia scoppia” potrebbe esserci lo “zampino” di Mark Zuckerberg & Co.
“I social network sono terreno fertile per qualche scappatella e sempre più spesso anche un modo per scoprire un tradimento”
C’eravamo tanto amati - In Italia ci si sposa sempre meno e ci si separa, e si divorzia, sempre di più. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat relativi all’anno 2008 parlano di 84.165 separazioni e 54.351 divorzi. Rispetto al 1995, le separazioni sono aumentare del 61% mentre i divorzi sono più che raddoppiati (+101%). Se infatti quindici anni fa si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni mille matrimoni, nel 2008 si è arrivati a 286 separazioni e 179 divorzi. La durata media di un matrimonio “all’italiana” è di 15 anni e, negli ultimi anni, si assiste sempre più spesso anche alla fine di unioni di lunga data. Che l’istituzione del matrimonio sia in crisi non è una novità, ma ultimamente tra le coppie irrompe un elemento social-destabilizzante in grado di accelerare la rottura. Se non esistono ancora dati ufficiali né ufficiosi di quanto incida lo “zampino” di Facebook & Co. nelle cause di separazione e divorzio nel nostro Paese, qualche “indizio” sulla portata del fenomeno arriva dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti.
Ti lascio! - Uno dei principali motivi che spinge i coniugi a separarsi, secondo lo studio di avvocati divorzisti inglesi “Divorce-Online”, sarebbero proprio le troppe amicizie intime nate, o magari ritrovate, online. Un divorzio su cinque, in pratica, sarebbe causato direttamente o indirettamente da Facebook & Co. La parola “facebook”, infatti, salta fuori ben 989 sulle 5.000 richieste di divorzio analizzate. Un esempio? Il caso della 35enne Emma Brady che ha scoperto di essere stata lasciata dal marito dal seguente messaggio postato su Facebook: “Neil Brady ha messo fine al proprio matrimonio con Emma Brady”. L’hanno saputo prima gli “amici” della diretta interessata che non immaginava minimamente le intenzioni del consorte. Il tradimento, insomma, si consuma online ma si scopre anche sui social…
Prove del tradimento - Se un matrimonio su cinque va in fumo in Gran Bretagna per questioni legate ai social, va persino peggio negli Stati Uniti dove il web è la goccia che fa traboccare il vaso nell’81% dei casi.
Sono questi almeno i dati diffusi lo scorso luglio dall’American Academy of Matrimonial Lawyer, un’associazione statunitense che raggruppa oltre due mila avvocati specializzati in divorzi e separazioni. I coniugi si spiano l’un l’altro e spesso le prove del tradimento da portare in tribunale arrivano direttamente da post su Facebook o Twitter, amicizie scoperte sui forum o da video pubblicati su YouTube.