Ciò che mi ha sempre colpito degli inglesi è la loro fiducia nelle istituzioni. In una situazione di pericolo, il popolo della Gran Bretagna sembra sempre convinto che qualche “ufficiale” prenderà coraggiosamente il comando e lo porterà in salvo. Noi italiani, d’altra parte, spesso partiamo dal presupposto che se dovessimo chiamare aiuto, il massimo che le istituzioni faranno sarà voltarsi dall’altra parte e tornare pacificamente a dormire. E senza mettersi neppure il cuscino sopra la testa.
Con l’omicidio di Ashleigh Hall, studentessa di puericoltura diciassettenne, l’allarme sociale in UK è schizzato ai massimi livelli: che un molestatore possa usare Facebook per catturare le proprie prede adolescenti non è certo inconcepibile, ma quando capita è come un incubo diventato realtà per i genitori apprensivi del Regno Unito (e di tutto il mondo). Ed è per questo che Facebook ha finalmente ceduto alle pressioni del CEOP (Child Exploitation and Online Protection Centre), un organismo almeno in parte guidato dal governo, ed ha deciso di creare un’applicazione molto speciale.