Facebook ha reso disponibile una nuova opzione, che consente di designare un "contatto erede": le persone potranno ora scegliere un amico o un famigliare per la gestione del proprio profilo in caso di morte. Il meccanismo si integra con una funzione disponibile già da un po' di tempo, quella dell'account commemorativo.
IN MEMORIA DI... Dal 2009 Facebook dà la possibilità di trasformare il profilo di un defunto in un account commemorativo. Per avviare la procedura è necessario che un conoscente compili un apposito modulo online, in cui si segnalano nome e cognome della persona scomparsa, data del trapasso ed eventualmente "un link a un necrologio o qualsiasi documento relativo al decesso". Facebook fa le verifiche dovute e poi modifica il profilo, inserendo la scritta "In memoria di" prima del nome della persona scomparsa.
L'account commemorativo ha però delle limitazioni. Gli amici possono condividere pensieri e ricordi sulla bacheca, non ricevono l'avviso del compleanno del loro amico, ma per il resto la pagina rimane immacolata, ed è vietato cambiare i settaggi che l'utente aveva impostato prima di morire.
TESTAMENTO 2.0. Con la nuova funzione, l'account commemorativo sarà molto più dinamico. Intanto: il legacy contact va selezionato quando si è ancora in vita. Per farlo bisogna mettere mano alle impostazioni e indicare quale, tra gli amici, dovrà occuparsi del profilo post mortem. A questo punto Facebook invia una richiesta ufficiale al prescelto, il quale è libero di accettare o meno.
Una volta ottenute le chiavi dell'account, il contatto erede usufruisce di una serie di autorizzazioni speciali. Può scrivere un epitaffio celebrativo in cima alla pagina, può cambiare la foto di copertina e quella del profilo e può anche accettare nuove richieste di amicizia. Inoltre, se le impostazioni di sicurezza glielo permettono, ha il lasciapassare per scaricare tutte le foto, i post e le informazioni che l'utente morto ha condiviso in passato.
Tuttavia, anche quando il "successore" è un parente stretto, non ha la facoltà di identificarsi direttamente con le credenziali di accesso del defunto, né di curiosare nei suoi messaggi privati. E nel caso non si volessero lasciare tracce, Facebook offre comunque l'opzione di cancellare tutti i dati ad avvenuto trapasso, analogamente a quanto fa il rivale Google Plus.
Al momento il servizio è fruibile solo negli Stati Uniti, ma presto arriverà anche negli altri Paesi.
CHE NE SARàDI NOI. La piattaforma di Mark Zuckerberg, che ha compiuto 11 anni lo scorso 4 febbraio, ha raggiunto numeri da capogiro, superando ormai da tempo il miliardo di iscritti. Cifre che nascondono a loro volta una quantità record di dati sensibili, se si sommano i milioni di utenti attivi ad esempio su Google+, Twitter o il cinese Qzone.
Quello dell'eredità digitale è quindi un tema caldissimo, che richiede un'accorta riflessione da parte del mondo social, obbligandolo a definire linee di condotta sempre più trasparenti e ponderate.