Con le sue idee e i suoi progetti Elon Musk sta contribuendo a rivoluzionare i trasporti, da quelli urbani a quelli interplanetari. Ma ora il patron di Tesla e SpaceX sembra essersi messo al lavoro per dare una bella scossa al concetto stesso di essere umano, con Neuralink, un'azienda di ricerca bio-medica che proverà a sviluppare piccoli elettrodi da impiantare nel cervello, per accrescere le nostre capacità cognitive.
Cyborg. Neuralink non è ancora stata presentata ufficialmente: fondata lo scorso luglio, secondo il Wall Street Journal è a caccia di ingegneri e neuroscienziati di fama.
Musk, in diverse occasioni, non ha fatto mistero della sua posizione: l'intelligenza artificiale condannerà l'essere umano a diventare irrilevante. Per questo motivo è necessario prepararsi a fondersi con le macchine, in modo da tenere il passo con l'evoluzione delle macchine. Non è casuale che il miliardario sia anche co-fondatore di OpenAI, un'organizzazione il cui obiettivo è indirizzare l'evoluzione dell'intelligenza artificiale verso modalità positive per l'essere umano.











Più veloce del suo tempo? I progetti di Musk sembrano scontrarsi con i limiti del sapere umano. Il magnate sudafricano dovrà accettare il fatto che la nostra conoscenza del funzionamento del cervello è ancora decisamente limitata, e che ci vorrà del tempo prima che applicazioni fantascientifiche - e sicuramente controverse - si traducano da immaginazione a realtà.
Per ora Neuralink si limiterà al campo promettente delle interfacce cervello-macchina (le brain-computer interface), per esempio realizzando dispositivi che traducono l'attività elettrica delle cellule cerebrali nel movimento di un arto robotico. Ricerche non proprio originali, condotte da tempo da università e istituti di ricerca, ma è possibile che la capacità di Musk di indirizzare fondi a una specifica ricerca produca, in tempi più brevi, risultati concreti e utili nel settore degli ausili per tetraplegici, malati di Parkinson e di Alzheimer.