Il buonsenso comune suggerisce che la stanchezza riduce la nostra efficienza, ma ora un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha deciso di dare una base scientifica a questa convinzione. La loro attenzione si è concentrata su come utilizziamo la tastiera di un computer, per verificare se e in che modo l'affaticamento influenza il nostro modo di scrivere.
L'esperimento. Sono stati utilizzati 14 volontari, sette donne e sette uomini, cui è stato chiesto di ricopiare un articolo di Wikipedia mentre erano pienamente vigili e riposati. La prova è stata ripetuta svegliandoli circa 70-80 minuti dopo che erano andati a dormire, e dunque quando erano ancora un po' assopiti.
I ricercatori hanno scoperto che la stanchezza rende più lunga la durata della pressione esercitata sui tasti, spia di una minore rapidità e chiarezza.
Le conclusioni. I dati completi della ricerca saranno pubblicati prossimamente sulla rivista Scientific Letters. Nelle anticipazioni fornite da Scientific American, i ricercatori del MIT sottolineano che le loro conclusioni potrebbero incoraggiare lo sviluppo di software che registrino la stanchezza dell'utente di un computer ed eventualmente intervengano per evitare errori da assopimento.
E suggeriscono anche che il medesimo concetto potrebbe essere utilizzato per diagnosticare o monitorare malattie neurodegenerative come il Parkinson, proprio evidenziando cambiamenti strutturali nella digitazione.