di Luigi Teodonio
Demonoid, dopo l’operazione della polizia informatica ucraina, torna a far parlare di sé. Anche se ormai il tracker dei torrent non è più operativo da circa una settimana circa, e la polizia messicana è sempre alle loro calcagna, i gestori tentano di monetizzare vendendo i domini demonoid.me, .ph e .com.
"In vendita solo i dati di accesso ai domini. È comunque la fine di Demonoid?"
All’asta
Dopo la mazzata seguita al blitz della polizia ucraina
Sedo.de
Niente contenuti - Come specificato anche “nell’inserzione” sul sito tedesco, l’asta riguarda solamente i domini www.demonoid.me, www.demonoid.com e www.demonoid.ph e non i contenuti ospitati fino a qualche giorno fa sui relativi siti. Visto l’ingente traffico che questi indirizzi riescono ancora a generare, sia l’acquirente che il venditore potrebbero concludere un buon affare: il primo potrebbe portare a casa un nome diventato ormai “leggenda”, mentre i secondi potrebbero portare a casa qualche soldino che, visti i momenti di difficoltà che si trovano a vivere, farebbero parecchio comodo.
La reazione dell’IFPI - Nel frattempo l’IFPI (International Federeation of Phonographic Industry) esprime tutta la propria soddisfazione per l’operazione di qualche giorno fa. «L’operazione è un esempio di come si dovrebbe cooperare a livello internazionale per interrompere servizi di questo genere. Vorrei ringraziare - afferma Jeremy Banks, direttore del servizio anti-pirateria di IFPI - tutti coloro che hanno preso parte a questa operazione, mettendo la parola fine a questo servizio che facilitava la distribuzione illegale di musica su vasta scala». Ed è di oggi la notizia che Google ha dichiarato guerra ai siti pirati tramite un aggiornamento dell'algoritmo di ranking.(sp)