Trucchi & consigli - Chi guarda il tuo profilo di Facebook? Scoprilo!
L’FBI sembra averci preso gusto e, dopo aver messo i bastoni tra le ruote dei più celebri portali di file sharing, come Megaupload, ora vuole ficcare il naso anche all’interno dei social network, controllando i messaggi degli utenti di Facebook, Twitter & soci.
“L'FBI è alla ricerca di aziende che realizzino un sistema di monitoraggio continuo”
Il bando dell’FBI - Non ci credete? Allora dovreste leggere il bando indetto dal Federal Bureau americano in data 19 gennaio 2012, nel quale si cercano appaltatori disponibili a sviluppare un apposito software che possa monitorare costantemente i messaggi pubblici scambiati su Facebook, Twitter e compagnia bella, alla ricerca di tutte quelle parole chiave, correlate al terrorismo e a altri crimini federali.
Meglio prevenire... - I dati raccolti dovranno poi essere indicizzati in ordine geografico, in modo tale da essere facilmente incrociati con le intercettazioni ambientali e i punti strategici presenti nel territorio, come ambasciate, installazioni militari e altri enti pubblici, al fine di prevenire eventuali attacchi e effrazioni. Il sistema “spione”, inoltre, dovrà consentire di isolare una o più persone per poterle sorvegliare meglio, qualora ci fosse il sospetto di una qualche attività illegale.
Le ripercussioni - Adesso vi siete scandalizzati? Dovete, però, prestare molta attenzione a quanto abbiamo scritto sopra: il software, la cui versione definitiva dovrà essere sottoposta all’FBI entro il prossimo 10 febbraio, dovrà analizzare solo i dati pubblicamente accessibili ed evitare tutto ciò che è riservato. Secondo, infatti, una recente indagine svolta da un noto studio legale americano, l’utente medio dei social network non si cura troppo della sua privacy e, spesso, scrive ciò che gli passa per la testa, senza pensare a eventuali conseguenze.
Libertà di parola a rischio - Se i servizi segreti arriveranno a controllare e, soprattutto, ad archiviare tutto ciò che viene detto e fatto in rete, torneremo in un clima degno del peggior maccartismo: i cittadini, proprio come accadeva a quei tempi, si preoccuperanno moltissimo e inevitabilmente la situazione avrà un impatto negativo su Internet e sui sistemi di comunicazione in generale. A quel punto, perfino la libertà di parola sarà seriamente minacciata. Non vogliamo sembrare pessimisti, ma avete presente il film “Le vite degli altri”? Le analogie sono piuttosto inquietanti, non trovate? (sp)
Luca Busani
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