Gli sforzi del Cyber Threat Analysis Division del Dipartimento di Stato americano hanno portato ad identificare il punto di partenza di una massiccia campagna di operazioni di cyberspionaggio: attraverso il ragionamento deduttivo il fulcro si è identificato in Chengdu, capitale del Sichuan, una provincia cinese.
Gli esperti americani avevano già capito da molto tempo che questa serie di attacchi, battezzata dagli esperti “Byzantine Hades”, fosse di matrice cinese. Le prove, tuttavia, erano rimaste segrete. Beh, almeno fino all’intervento di Wikileaks e della Reuters che le ha ripubblicate.
Si tratta di un business gigantesco e ormai radicato, di cui gli americani sono la principale vittima, tanto nel settore pubblico che privato. Le prove sono schiaccianti ed i cinesi non negano il proprio coinvolgimento, semplicemente smettono di parlare. Come potrete forse intuire, le relazioni diplomatiche tra loro e gli Stati Uniti ne risentono parecchio.