Digital Life

Bill Gates non aveva capito Gmail

Gates non aveva colto le potenzialità di Gmail.

Perché dare così tanto spazio di archiviazione agli utenti? Boh! Bill Gates, all’indomani del lancio del servizio di posta elettronica di Google, non aveva capito il motivo di tanta generosità. Lo rivela un libro appena uscito.

“Cosa mai dovrai archiviarci… film? Presentazioni in Power-Point?”

Tutto quello spazio? Sprecato! - Gmail, il servizio di posta elettronica targato Google, sbarca sul web nell’ormai lontano 2004. Riuscivi ad accaparrarti un account solo tramite un invito. Tutti lo volevano perché, a differenza di altri servizi e-mail, ti offriva ben 2 GB di spazio per archiviare i tuoi messaggi. Oggi ti offre 7 GB. Steven Levy, autore del libro The Plex, rivela le perplessità di Bill Gates riguardo a tutta questa generosità. «Perché mai dovrebbe servire più di un gigabyte? Cosa mai dovrai archiviarci… Film? Presentazioni in Power-Point?»

Le prime nuvole… - Bill Gates, uomo software, non aveva colto all’epoca le potenzialità del cloud computing che oggi, a distanza di sette anni, rappresenta l’ultima frontiera dell’era digitale. L’idea di non cancellare le e-mail e di non scaricarle sul proprio computer era fuori dalla sua logica. (pp)Silvia Ponzio

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14 aprile 2011
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