di Simone Santoni
Tempi duri per i pirati 2.0. Arriva dalla Russia con furore una tecnologia che manda in tilt i client per il file sharing. Dopo Megaupload, Rapidshare e FileServe, adesso anche i torrent rischiano di perdere terreno.
"Microsoft Russia finanzia la lotta alla condivisione di materiale coperto da copyright"
Qualcuno salvi il copyright
knock-out
torrent
L’unica forma di P2P che sembrava (più o meno) ancora in salute
Una sorpresa inaspettata - Come definireste un software che nasce per gestire il traffico dati e si ritrova dopo tre anni a combattere la pirateria? Casuale! Esattamente come lo è stata la scoperta degli sviluppatori di Pirate Pay che in fase di test hanno notato la capacità della loro software di “stordire” BitTorrent e soci.
Micidiale sulle brevi distanze - Perché stordisce e non annienta del tutto? Ottima domanda e la risposta, com’è facile intuire, è impossibile debellare del tutto la pirateria. La soluzione escogitata dai “pirati” russi, però, sembra promettente. Il software riesce a saturare la rete, seppur per poco tempo, di falsi indirizzi IP che ingannano i client di condivisione, con la conseguente disconnessione dei nodi e quindi rallentamento/blocco temporaneo dei download: lo “scaricamento selvaggio” riprende comunque non appena è disponibile una nuova fonte.
Progetto vincente, fondi in arrivo! - La giovane start-up russa - anche se inaspettatamente - sembra aver trovato una tecnologia in grado di offrire un’ulteriore protezione ala diffusione di contenuti coperti da copyright. E per Microsoft Russia questa novità hi-tech ha un costo: vale 100.000 dollari. È questo il finanziamento elargito a Pirate Pay per migliorare la loro tecnologia e, ovviamente, giocare un ruolo di rilievo nell’intero progetto. (sp)