Apple ha comunicato ieri di aver preso una decisione importante: dopo anni di proteste, ha stato deciso di rilassare le regole dell’App Store, l’unico luogo in cui è possibile acquistare le applicazioni per iPhone, iPod Touch e iPad.
Finora gli sviluppatori si lamentavano della durezza del loro compito: era obbligatorio fare veri e propri salti mortali per programmare sulla piattaforma iOS che gestisce i tre gadget di Cupertino. Le proteste avevano addirittura preso la forma di una richiesta di indagine all’Antitrust, mossa addirittura da Adobe agli organi regolatori in maggio. La notizia della “resa parziale” di Apple ha avuto un effetto dirompente, tanto da far salire di $3,55 le azioni della casa sviluppatrice di Photoshop, il risultato migliore dal 2008. Anche Cupertino è salita, di $0,15.
Uno dei risvolti più interessanti sarà la possibilità di creare con più facilità applicazioni “cross-platform”, che funzionano con poche modifiche tanto su iOS che su Android. In effetti tutt’ora non si sa nulla sui criteri che Apple adopera per decidere quali sono le applicazioni adatte all’App Store e quali le rifiutate. Se l’ambiente di lavoro per gli sviluppatori diventerà meno dispotico, sarà tutto di guadagnato.