Apple ha deciso di fare un grande passo e ha inserito un tool “do non track” su una versione di prova di Safari, il suo browser. Questo genere di feature inizia ad essere particolarmente richiesto dagli utenti, che tra gli allarmismi (qualcuno ha visto Report ultimamente?) e qualche considerazione ragionevole da parte della stampa iniziano ad essere informati e consapevoli sul mondo della pubblicità online.
Con un tool “Do not track” attivo gli utenti teoricamente non verranno più seguiti dalle pubblicità, che normalmente tengono nota di quello che facciamo e diciamo sulla rete, allo scopo di proporre sempre gli ad che potremmo giudicare più interessanti. Dico “teoricamente” perchè dipende dalle compagnie pubblicitarie stesse aderire ai vari servizi offerti dalle capacità “Do not track” dei browser moderni. Molte delle più grandi aziende di questo mercato non hanno ancora deciso se e come partecipare.
Al momento l’unico browser che non offre neppure in qualità di beta questa opzione è Google Chrome, che pure fornisce agli utenti un add on per attivarla. (ga)