Il 2011 è stato l’anno di Anonymous, gruppo di hacker paladini del web che lotta, a colpi di attacchi informatici, contro le ingiustizie del mondo. Chi si chiedeva che fine avevano fatto, la risposta è spuntata sui siti della CIA, Interpol e altri enti governativi statunitensi.
“Gli anonimi paladini del web sono tornati all’attacco”
Tutti a rischio - Era da un po’ che non si facevano sentire e qualcuno li dava per dispersi. Sembrava, infatti, che il gruppo originario di Anonymous si fosse disgregato per dar vita a tante fazioni separate. E invece no. Rispuntano online per ribadire il concetto che, se vogliono, posso informaticamente far “fuori” chiunque. Nessuno escluso. E venerdì scorso, tramite Twitter, hanno rivendicato l’attacco a una delle più importanti agenzie di spionaggio del mondo, niente meno che la CIA!
Possibile? - Avete letto bene. Il sito pubblico della Central Intelligence Agency, da venerdì a lunedì, è stato ripetutamente messo KO. L’agenzia governativa statunitense ha pubblicamente ammesso di aver avuto qualche problemino con il sito, ma non ha svelato né la causa, ossia gli autori, né ammesso l’esistenza di falle nel proprio sistema informatico.
Uno, dieci, cento… - Un weekend “lavorativo” per Anonymousche pare abbia sferrato vari assalti a siti istituzionali, come il Bureau of the Census - l’ufficio che si occupa del censimento della popolazione degli Stati Uniti - rubando tabelle piene di dati. Non è ancora chiaro, invece, chi abbia mandato al tappeto il sito dell’Interpol - forse un gruppo che si fa chiamare Black Tuesday (martedì nero) - così come quello ai dipartimenti di pubblica sicurezza del Texas e dell’Alabama. In quest’ultimo caso l’obiettivo degli hacker era protestare contro la protezione dei dati personali degli accusati di crimini quali abusi sessuali ai minori. Nei dati rubati non compaiono i nomi degli accusati, ma alcuni dettagli potrebbero comunque ricondurre all’identità di queste persone.
Inarrestabili - La guerra del nuovo millennio, insomma, si è spostata online. Gli hacker di Anonymous e associati sembrano essere sempre più numerosi, bravi e spavaldi, anche se al momento i loro attacchi sono generalmente orientati alla protesta pubblica che altrimenti verrebbe censurata dai mezzi di informazione per non far sentire la voce del popolo. Tu da che parte stai? (sp)
Andrea Bet
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