La rete di Anonymous in Italia è stata oggetto di un'azione della Polizia Postale: perquisizioni all'alba per le 36 persone coinvolte nelle indagini.
“Gli attacchi sono stati rivolti ai siti di Palazzo Chigi, Senato e Camera dei Deputati”
Polizia Postale all'attacco - Un'azione di polizia per sgominare, dopo i recenti attacchi informatici ai siti di aziende pubbliche e istituzioni della Penisola, la rete degli “Anonimi” italiani. Da questa mattina all'alba è in corso la fase operativa dell'azione di polizia: una raffica di perquisizioni in casa di supposti hacker informatici e utenti della rete, in diverse città, anche in Svizzera, dove è stato individuato il promotore del gruppo: un italiano che vive in Canton Ticino e il cui cognome è anche il nickname di battaglia, Frey.
Colpiti i grandi - Durante gli ultimi sei mesi, gli attacchi di Anonymous sono stati rivolti ai siti di Palazzo Chigi, Senato, Camera dei Deputati, AgCom, Eni, Finmeccanica, Poste, Unicredit. Secondo le autorità, l'operazione non intende perseguire i reati di opinione, ma intende individuare i responsabili dei danni economici e materiali causati dagli attacchi informatici.
Risposta in arrivo? - Al momento, insieme a Frey, ci sono altri due hacker indagati, mentre sono 36 gli utenti coinvolti nell'operazione «Secure Italy», tra cui anche alcuni minorenni. La Polizia Postale non esclude attacchi altamente dimostrativi eseguiti da gruppi del network internazionale di Anonymous come risposta all'azione odierna.