Amazon è in piena espansione strategica: un App Store ed ora Amazon Cloud Drive e Cloud Player (di cui ti abbiamo già parlato ieri). Oggi approfondiamo ulteriormente circa questa rivoluzionaria gamma di servizi cloud. Chiunque conosca un po’ il gergo della rete saprà che “cloud”, o “nube” in italiano designa un servizio che immagazzina dati in remoto e permette di accedere ad essi dovunque ci sia un collegamento. Quello che ha fatto Amazon, quindi, è stato aprire uno spazio per gli utenti in cui piazzare da 5 a 20 GB di musica sulla rete per ascoltarli in streaming ovunque nel mondo.
In realtà lo spazio è utilizzabile in qualsiasi modo, ma è la musica che fa brillare davvero il servizio. Qualsiasi file musicale AAC o MP3 non criptato è leggibile ed ogni browser (tranne forse alcuni dei più strani!) è in grado di accedere al servizio. Tutto questo era già possibile sulla tecnologia di storage S3 di Amazon, ma popolarizzare il tutto in un pacchetto comodo e facile è sicuramente una scelta vincente. Basta pensare ad impiegati, studenti e lavoratori di ogni parte del mondo, stressati e stufi di spostare i propri file ovunque.
Apple aveva idea di creare un servizio del genere ma è stata battuta sul tempo. Probabilmente la rapidità di Amazon è facilmente spiegata: non ci sono accordi ancora con tutte le Major discografiche, scelta che potrebbe rivelarsi alquanto rischiosa per la compagnia. (ga)