di Stefano Silvestri
Il mercato dei videogiochi mobile è sempre stato guardato dagli addetti ai lavori con un certo sospetto. Perché sì, oggi è di moda, ma domani sarà ancora il futuro o farà piuttosto la fine dei giochi per Facebook, dove ormai assistiamo alla fuga da Farmville e al crollo delle azioni di Zynga?
"I prossimi dispositivi mobile saranno potenti come le console
di oggi"
Scetticismo -
Infinity Blade II
Real Racing 2
Il peso massimo - Ebbene, chiunque avesse ancora dei dubbi su questo segmento di mercato dovrebbe riconsiderare le proprie opinioni per il semplice motivo che persino un colosso del calibro di Activision ha deciso di scendere in campo. Sia chiaro, Electronic Arts è presente già da tempo, ma sappiamo bene che la casa di John Riccitiello è più incline alle novità rispetto a quella capitanata di Bobby Kotick. Tant’è che quest’ultimo si fregia da anni del fatto che è Activision, e non Electronic Arts, l'azienda che ogni anno ridistribuisce i dividendi più alti ai suoi azionisti.
L’intervista - Per scoprirne di più abbiamo recentemente intervistato Greg Canessa, Vice Presidente mondiale della divisione Mobile. Se non volete leggervi l’intero articolo, ecco alcuni spunti che potreste trovare interessanti. In primo luogo, Activision ha deciso di scendere nell’arena degli smartphone e dei tablet solo ora perché sono maturate le condizioni per farlo. Entro tre anni, infatti, i dispositivi mobile (e connessi a internet) saranno ben 1,5 miliardi, valori questi che sovrastano i venduti di Xbox 360 e PlayStation 3, ferme al momento rispettivamente a 68 e 66 milioni unità vendute dal lancio.
Sempre connessi - Un’altra cosa che interessa Activision sono le statistiche relative al tempo speso sui dispositivi mobile da parte dei videogiocatori, costantemente in crescita. Insomma, pare che il videogiocatore incallito se non è davanti a una console sia online col suo smartphone: “agganciarlo” nuovamente non appena uscito di casa rappresenta per Greg Canessa una strategia prioritaria. A tutto ciò viene incontro la potenza di calcolo sempre più sbalorditiva dei dispositivi mobile, che a detta dell’intervistato raggiungerà a breve quella dell’Xbox 360 e della PlayStation 3.
I guadagni - Un’altra cosa che Activision ha tenuto in grande considerazione è che il modello di business delle App sta passando dal prezzo fisso di 99 centesimi al cosiddetto Free to Play. Quest’ultimo offre margini ben più alti a fronte di un guadagno secco una tantum, peraltro irrisorio, e quindi giustifica la discesa in campo di un big come Activision. Se vi state domandando cosa si celi dietro questa espressione, ricordiamo che con Free to Play (o F2P) ci si riferisce a qualsiasi titolo che permetta di giocare senza pagare.
In genere questa tipologia di software offre una versione gratuita ma limitata e una completa chiamata Pay to Play. Compito dei prodotti Free to Play è convincere il giocatore ad acquistarne la versione a pagamento che offre vantaggi non usufruibili da parte di coloro che hanno solo la versione gratuita.
Trent’anni di storia - Activision infine, anche se non molti lo ricordano, è stata fondata nel 1979, il che significa oltre 30 anni di catalogo di cui disporre liberamente, riproponendo le vecchie glorie in chiave mobile. Al momento sugli store per iOS e Android troviamo Pitfall, mentre altri giochi seguiranno in futuro. Il tutto senza dimenticare successi contemporanei quali Skylanders e Call of Duty: Black Ops. Insomma, dopo gli scontri epici sulle console casalinghe, dobbiamo attenderci uno scontro serrato anche in ambito mobile tra Activision ed Electronic Arts? È presto per dirlo, ma le premesse ci sono tutte… (sp)
Call of Duty Black Ops II - Trailer Collector Edition (ITA)