La International Game Developers Association ha aperto un'inchiesta sullo sviluppatore di L.A. Noire, Team Bondi, per valutare le condizioni di lavoro all'interno dello studio australiano.
“Fino a 110 ore alla settimana e straordinari non retribuiti”
Il presidente della IGDA, Brian Robbins, ha dichiarato a Develop di voler far luce in merito a quanto emerso nelle ultime settimane: "Chiediamo agli impiegati del Team Bondi e ai loro familiari di farci pervenire commenti, positivi o negativi che siano, all'indirizzo di posta elettronica qol@igda.org. Se confermate, le condizioni lavorative di cui si parla sarebbero inaccettabili", ha dichiarato Robbins.
Agli sviluppatori sarebbe stato ripetutamente chiesto di lavorare 110 ore a settimana durante i periodi critici, spesso senza che gli straordinari venissero riconosciuti e pagati. Il boss dello studio, Brendan McNamara, è stato accusato di aver abusato dello staff, mentre 130 sviluppatori hanno denunciato di essere stati esclusi dai crediti del gioco.
La conseguenza diretta di tutto questo è che Rockstar non pubblicherà il prossimo progetto del Team Bondi.
"Ho sentito molto riguardo al disprezzo di Rockstar per il Team Bondi e ormai è chiaro che il publisher non si occuperà del prossimo gioco dello sviluppatore", dichiara una fonte anonima.
"Team Bondi sta cercando un nuovo publisher per il prossimo titolo dopo che i rapporti con Rockstar si sono rovinati irrimediabilmente", continua il contatto. "Brendan McNamara afferma che il successo di L.A. Noire sia dovuto alla sua visione, ma credo che sia stata Rockstar a salvare il progetto. Ha continuato a investire denaro su L.A. Noire e il suo marketing è stato eccezionale. Senza il suo contributo costante Team Bondi sarebbe fallito anni fa".
Eurogamer.it ha dedicato un ampio reportage alla questione riportando le email e i comunicati interni allo sviluppatore Team Bondi. Potete consultarlo al seguente link.