A spiovente, a capanna, a padiglione, a cupola e a piani. Le coperture delle abitazioni - sopra le nostre teste - nascondono molte curiosità. E un'avvincente storia.
Un comune tetto di tegole. Ma quante forme e significati può avere un tetto? |
Tetto della civiltà
Già nei villaggi neolitici erano in uso coperture a tetto o a cono, adatte a far defluire rapidamente la pioggia. Sempre in epoca preistorica, accanto alle coperture a tetto, apparvero le prime volte costituite da conci disposti l'uno sull'altro. Quando poi, nelle civiltà orientali, fu inventata la volta a botte, la configurazione esterna (e interna) degli edifici cambiò ancora.
Nell'antica Grecia il tetto spiovente era riservato soltanto agli edifici importanti come i templi. Ed è pertanto questo il motivo per cui si diffuse in Grecia il timpano a frontone triangolare che costituì il coronamento abituale delle facciate dei templi greci (e romani, dopo). Il tetto piatto, invece, era la norma per le abitazioni: favoriva la raccolta dell'acqua piovana, molto utile in un ambiente secco, ed è per questo che si è diffuso nell'area mediterranea. Per questo stesso motivo, ancora oggi l'inclinazione delle falde del tetto rispetto al piano orizzontale varia col clima: passa dai terrazzi (inclinazione 0) delle regioni subdesertiche, fino ai tetti spioventi con inclinazioni molto elevate (fino al 60%) nelle zone di montagna o laddove nevica molto.
A spiovente, a capanna, a padiglione, a cupola e a piani. Le coperture delle abitazioni - sopra le nostre teste - nascondono molte curiosità. E un'avvincente storia.
L'introduzione del cemento armato ha permesso la costruzione di coperture piane anche molto estese (sulle quali abbronzarsi lontano da sguardi indiscreti). |
Nuovi materiali
Ma è soprattutto con l'introduzione del ferro nella costruzione delle coperture e l'invenzione del cemento armato (ambedue materiali con un'alta resistenza alla flessione) che si fanno i maggiori passi in avanti. Con tali materiali diventa possibile coprire ambienti sempre più grandi: dai primi esempi delle coperture di ghisa dei mercati dell'800 fino agli hangar. Diventa possibile ricoprire con tetti a terrazza anche grandi spazi come quelli di centri commerciali, chiese e magazzini.
A spiovente, a capanna, a padiglione, a cupola e a piani. Le coperture delle abitazioni - sopra le nostre teste - nascondono molte curiosità. E un'avvincente storia.
L'utilizzo di sistemi isolanti viene utilizzato anche per progetti di restauro e ricostruzioni di edifici storici, come Palazzo Reale a Milano. |
Oggi nella costruzione dei tetti di case ed edifici si dà sempre maggiore importanza all'impatto ambientale e al risparmio energetico. Pur non cambiando sostanzialmente il sistema di copertura, sono stati fatti passi da gigante nello sviluppo dei rivestimenti sottotetto: pannelli che assicurano una migliore impermeabilizzazione dagli agenti atmosferici (acqua e neve) e un isolamento termico per evitare dispersioni di calore.
Grazie a questo genere di materiali - in genere composti di un'anima di schiume di poliuretano ricoperte da un involucro impermeabilizzante di alluminio goffrato, come nel caso dell'isotec, uno dei pannelli più efficienti - impediscono la formazione di umidità (e di condensa tra tetto e sotto tetto) e favoriscono un giusto equilibrio termico tra il giorno e la notte: d'estate la copertura deve ridurre, nell'ambiente interno, l'effetto del caldo di giorno e permettere di beneficiare del raffreddamento notturno.
… ed economiche
Il tutto con un risparmio energetico considerevole. È stato calcolato, per esempio, che con il sistema Isotec si può arrivare anche a un risparmio del 40% sulle spese di riscaldamento. Tali sottocoperture, inoltre, assicurano una vita più lunga alle tegole: il tetto stesso dura di più e necessita di meno interventi di manutenzione.