Una nuova città sta sorgendo in Corea del Sud, si chiama Songdo ed è un centro progettato per il business internazionale su un terreno di 6.1 chilometri quadrati, che illustra come vivrà l’uomo in futuro.
“Il progetto di una nuova metropoli in Corea del Sud dice come vivremo nel futuro”
Città Istantanea – Come già avvenuto mezzo secolo fa in Brasile, con la costituzione di Brasilia, la capitale amministrativa progettata a tavolino da ingegneri e architetti, anche Songdo è ciò che si definisce una “città istantanea”: un agglomerato urbano che non nasce spontaneamente nel corso degli anni per via dell’aggregazione umana intorno a un centro definito, come un porto, un mercato, un luogo di scambio commerciale, bensì segue un preciso progetto urbanistico, deciso in anticipo.
Prima c’era il mare - Per realizzare questa capitale asiatica del business è stato necessario sottrarre al Mar Giallo buona parte del territorio e pianificare in precedenza i vari distretti che costituiscono la metropoli: scuole, ospedali, uffici e appartamenti, più alcune repliche di importanti luoghi del nostro pianeta, come un grande parco cittadino, sulla falsariga del newyorkese Central Park e canali navigabili come a Venezia. Songdo si trova a circa 56 km dalla capitale Seoul ed è oggi una delle più vaste operazioni edilizie della storia umana. Parte del distretto economico, aeroporto incluso, è stato già completato e inaugurato nel 2009, mentre il completamento della nuova metropoli è programmato per il 2015. Al suo interno troveranno spazio oltre 80.000 nuovi appartamenti, 4.645.000 metri quadri di uffici e quasi un milione di metri quadri per le attività commerciali.
Progetto tecnologico – Nel distretto di Songdo ogni immobile, dagli appartamenti agli uffici, sarà collegato entro il 2015 in Rete, con una connessione diretta alla “wide area network” urbana della città. Lo sviluppo di Songdo nasce da una joint venture internazionale, guidata dallo studio di design Gale International e da vari partner finanziari coreani. Lo scopo è di creare un Hub asiatico per il business internazionale, che sarà anche una delle metropoli più sostenibili del pianeta, il progetto include infatti parchi, verde pubblico, giardini pensili e persino roof gardens, sul tetto di diversi dei nuovi immobili.
Prima Aerotropolis del mondo? – Oltre ad essere una città nata a tavolino e sviluppata in tempi ristretti, da cui la denominazione di “città istantanea” è anche un buon esempio di come saranno le metropoli del futuro, una cosiddetta “Aerotropolis”. Il concetto è abbastanza semplice: come nei secoli addietro le città del Nord Europa si sono sviluppate intorno a porti commerciali, basti pensare a Londra, Anversa, Amsterdam, così in futuro, ai tempi della globalizzazione economica, saranno gli aeroporti a determinare la crescita delle metropoli.
Si passerà dagli Hub esterni ai grandi agglomerati urbani a quelli interni, per creare le città aeroporto. Infatti Songdo ha al suo interno un enorme aeroporto, che illustra in dettaglio le distanze, minime in materia di spostamenti aerei, che la separano dalle altre capitali asiatiche del business: Singapore, Hong Kong, Singapore, Shangai.
Una sorta di internet fisico? – Come ben illustrano nel loro libro, uscito all’inizio di Marzo 2011, John D. Kasarda, professore presso la University of North Carolina e Greg Lindsay, giornalista collaboratore di Time, Fortune e BusinessWeek, Songdo è la prima Aerotropolis che incarna il concetto di Internet in termini fisici. Infatti nella nostra economia i beni fisici hanno ancora una supremazia, quelli che in termini volgari chiamamo: i prodotti. E una sempre più larga parte di questi prodotti si muovono, per scelte economiche e filiere commerciali, su linee internazionali: i componenti di un’automobile vengono ad esempio costruiti in una dozzina di paesi e possono essere poi assemblati in una tredicesima nazione, per questo i beni viaggiano sempre di più sulle grandi vie aeree della logistica. Secono i due autori il sistema dei trasporti aerei determinerà sempre più in futuro la costituzione delle nuove città, creando una nuova tipologia di metropoli globalizzate: le Aerotropolis.