Architettura

Come fa un ponte di carta a stare in piedi?

Fatto con 22mila fogli incollati, campeggia in una valle scozzese sfruttando la gravità e le tecniche costruttive dei muri a secco. E con la pioggia si rafforza.

 

Quello che vedete in queste immagini è il PaperBridge, un ponte fatto interamente di carta dall'artista Steve Messam. Per la precisione 22mila fogli incollati uno sull'altro a formare un arco, che campeggiano in una landa desolata del Lake District, nel sudovest della Scozia.

Ecologico. PaperBridge è una installazione a metà fra arte e ingegneria creativa. È stato commissionato dall'ente locale Lakes Culture e realizzato l'artista 'ambientale' Steve Messam, che ha usato materiali ecologici come fogli riciclati e colle ecologiche per tenerli insieme. L'inchiostro usato per il pigmento rosso è fatto in modo da non cadere nell'acqua, per non inquinarla.

Una fase della costruzione del ponte, con la struttura portante in legno © Steve Messam

Una tecnica antica. Per far stare insieme la campata di 4,34 metri, l'autore ha applicato le tecnologie impiegate per la costruzione dei muri a secco e ha sfruttato il principio della gravità. Per montarlo è stata utilizzata una struttura in legno, e gli stessi muri in pietra già esistenti hanno fatto da base per sostenere i fogli. L'arco rosso può ospitare due persone alla volta: «Resta in piedi come un normale ponte di pietra», spiega Messam, «La carta è un materiale strutturalmente molto denso. Ci abbiamo lavorato per tre anni prima di arrivare al modello definitivo».

Il disegno tecnico del ponte, realizzato all'inizio del progetto, nel 2012 © Steve Messam

Anti-tutto. Il ponte rosso fuoco spicca nel panorama della Grisedale Valley, un pugno nell'occhio per provocare i viaggiatori che fanno trekking da quelle parti. E sta diventando un'attrazione, tanto che le autorità stanno pensando di riproporlo anche dopo il periodo di 'esibizione', appena concluso. Anche perché la struttura sembra mantenersi perfettamente integra anche a fronte delle intemperie della zona, dove pioggia e vento sono all'ordine del giorno. Anzi, a detta di Messam, «Quando piove la struttura si rinforza ulteriormente, il ponte diventa più compatto e stabile».

21 maggio 2015 Martino De Mori
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