Anche ai migliori architetti capita di sbagliare, ma se l'errore riguarda un simbolo di pulizia ed eleganza come l'Apple Park, il nuovo quartier generale della Apple a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley, la notizia è particolarmente curiosa.
Astronave. L'edificio di forma circolare costato 5 miliardi di dollari (oltre 4 miliardi di euro), nato da un'idea di Steve Jobs e progettato in collaborazione con lo studio internazionale Foster + Partners, doveva essere, nei piani del fondatore di Apple, una sorta di tempio del design: in buona parte costruito in vetro, è rivestito con le più grandi vetrate curve mai realizzate, in un capolavoro di trasparenza godibile soprattutto... da fuori.
Non l'ho vista. Per i 13 mila lavoratori che da gennaio vi sono stati trasferiti, le pareti di vetro di alcuni ambienti si sono trasformate in una trappola: i giornali californiani riportano di almeno tre episodi di scontri frontali degli impiegati con le pareti di vetro, talmente pulite e trasparenti da risultare indistinguibili dalle porte automatiche (anch'esse in vetro). Non è chiaro in quanti, finora, si siano feriti, ma il giornale locale San Francisco Chronicle riporta di tre casi di chiamate al 911, incluso quello di un uomo che si è aperto il sopracciglio e ha dovuto essere medicato con alcuni punti di sutura.


Adesivi. Il problema era stato in parte presagito dal responsabile dei lavori, Albert Salvador, il quale alcuni mesi fa aveva personalmente rilevato il problema. Si racconta che mentre Salvador segnalava a un funzionario dei vigili del fuoco i pericoli relativi all'accesso alla caffetteria, le cui pareti di vetro si estendono dal pavimento al soffitto, un dipendente di Apple fosse andato a sbattere contro una "finta porta", dimostrando appunto la concretezza del problema.
Dopo quell'episodio sulle pareti del bar erano stati applicati adesivi neri, per segnalare la presenza di un ostacolo. I recenti incidenti sarebbero invece avvenuti contro le pareti divisorie "pod" - piccoli spazi interni, sempre in vetro - usati come uffici. Anche in questo caso i dipendenti sono corsi ai ripari, attaccando dei post-it sulle aree "solide", da evitare.