Il sogno di una galleria ferroviaria attraverso le Alpi ha più di 40 anni: il primo progetto risale al 1971, ma fu accantonato per i costi. A metà degli anni '80 tornò in auge e il Consiglio federale svizzero identificò una serie di possibili tragitti.
Siamo entrati nel tunnel del San Gottardo in anteprima e abbiamo seguito i primi test con i treni. Leggi il reportage
Consenso popolare
Il progetto fu sottoposto a referendum: nel 1992, il 64% degli svizzeri decise di puntare sulle ferrovie per togliere il traffico pesante e lo smog dalle strade lungo le valli. Con un altro referendum, nel 1998, si decise di finanziare l'opera attraverso una tassa sul traffico pesante.
Dunque, il tunnel del Gottardo ha avuto fin dall'inizio un consenso politico e una copertura economica (l'opera è costata 9,9 miliardi di euro, di cui 7,8 solo per la galleria del Gottardo).
No tunnel
Tuttavia le proteste non sono mancate: «abbiamo ricevuto 900 cause da cittadini lungo il tragitto che contestavano il rischio di rumori e le opere edili» dice Stephan Aerni, responsabile della messa in servizio del tunnel. «Ma l'avevamo messo in conto: per questo siamo partiti con grande anticipo, e oggi non siamo in ritardo sui tempi di realizzazione».
Il tunnel del Gottardo è il cuore del collegamento ferroviario tra Nord e Sud Europa: il “corridoio 1” che collegherà il porto di Rotterdam a Genova, passando per Germania e Svizzera. Oggi su questa direttrice transitano 180 treni al giorno e 9 mila passeggeri; dal 2019 si prevedono 260 treni e 15 mila passeggeri. E le merci saliranno dalle attuali 20 milioni di tonnellate/anno, a 50 milioni di tonnellate.