La piramide maya di Kukulkan, al secolo El Castillo, ha quattro scale con 91 scalini ciascuna. Salendo si sente un suono simile alla pioggia, mentre battendo le mani si sente un cinguettio. Ma i costruttori lo sapevano?
![]() | ||
Migliaia di persone si ritrovano ogni anno durante l'equinozio di primavera, sotto la piramide, per osservare il serpente di luce che appare sulla sinistra dell'edificio e che rappresenta il dio maya Kukulkán. |
Ma gli antichi architetti, durante la progettazione della piramide sapevano veramente quale suono il loro edificio avrebbe dovuto produrre?
Suoni e risonanze. È quello che si sono chiesti alcuni scienziati dell'università di Ghent, in Belgio. Attraverso le misurazioni acustiche i ricercatori hanno scoperto che in effetti la struttura favorisce un complicato gioco di suoni e risonanze, in grado di riprodurre un cinguettio, quando qualcuno batte le mani.
Ma ci sarebbe molto di più, le analisi mostrano che il suono dipende dagli echi che si producono, quindi se, per esempio si suona un tamburo ai piedi della piramide l'effetto sarà molto diverso, questo perché l'eco è influenzato in gran parte dal tipo di frequenze emesse dalla fonte del suono.
Gradini evocativi. Salendo sulla piramide, invece, alcune vibrazioni probabilmente dovute a delle correnti d'aria, producono un suono assimilabile alla pioggia che cade dentro un secchio d'acqua. Nico Declercq, che ha guidato la ricerca, si è chiesto se questo, o il canto del quetzal, non sia stato il vero obiettivo dei progettisti di El Castello. «Potrebbe non essere solo una coincidenza il fatto che il dio della pioggia abbia giocato un ruolo importante nella cultura maya» spiega Declercq.
Gli studi dimostrano quindi, che gli architetti progettavano le loro piramidi come casse di risonanza per produrre strani e evocativi echi a sorpresa, ma è molto difficile poter provare che ogni specifico effetto sonoro fosse intenzionale.
Notizia aggiornata al 17 dicembre 2004