Architettura

Gli egizi e le piramidi: una nuova teoria

L'ultima teoria sul trasporto dei massi che formano la piramide di Giza voleva che venissero trainati su sabbia bagnata. Ora un fisico è uscito con un'altra ipotesi.

Come fecero gli egizi, con la tecnologia di 5 mila anni fa, a costriure le piramidi? Se ne parla da sempre e una delle ultime ipotesi fatte sul trasporto dei massi che formano la piramide di Giza voleva che venissero trainati su sabbia bagnata (ne abbiamo parlato qui e l'abbiamo criticata qui).

Ora c'è una nuova ipotesi, avanzata da Joseph West, dell'Indiana State University: forse si mettevano bastoni a sezione rotonda intorno al masso quadrato per trasformarlo in un dodecagono, più facile da far rotolare.

Teorie. Per costruire la Grande Piramide di Giza (il cui peso è stimato sui 5,9 milioni di tonnellate) si ritiene che siano state necessarie circa 800 tonnellate di pietra al giorno: i massi venivano trasportati da cave distanti due chilometri. Un problema enorme per gli egizi, attorno al quale si sono fatti studi e formulate numerose teorie, per esempio che le pietre venissero trainate su slitte su di un terreno bagnato in precedenza; oppure che rotolassero con l'ausilio di una macchina simile a una culla.

Secondo la nuova ipotesi di Joseph West, invece, un blocco di pietra quadrato convertito in duodecagono poteva essere spostato più facilmente facendolo rotolare piuttosto che strisciare, perché in quel modo esercita una minore pressione al suolo.

VEDI ANCHE:

Le foto della nuova piramide di Edfu
VAI ALLA GALLERY (N foto)

Le bugie storiche (che tutti credono vere)
VAI ALLA GALLERY (N foto)

30 agosto 2014 Fabrizia Sacchetti
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Nel nuovo numero di Focus Storia esploriamo l’affascinante mondo dell’antico Egitto. Partendo da un’intervista al direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, celebriamo i 200 anni di storia del primo museo al mondo dedicato agli Egizi. Raccontiamo poi le collezioni che hanno attraversato il tempo e le straordinarie scoperte di Schiaparelli, l’archeologo che trasformò il museo torinese.

L’articolo "Geniale Champollion" ripercorre le intuizioni del linguista che decifrò i geroglifici, mentre in "Egittologia made in Italy" celebriamo i pionieri italiani della disciplina. Concludiamo questa sezione con "Salvate Abu Simbel", che narra il salvataggio dei maestosi templi minacciati dalle acque.

 

Non mancano gli approfondimenti storici:

  • Alla gogna: il processo a Oscar Wilde, che pagò caro il suo anticonformismo.
  • Carabinieri a Creta: una missione di pace italiana nel cuore del Mediterraneo.
  • La favola di Natale: la commovente storia di Giovannino Guareschi, che trovò la speranza in un lager nazista.

 

ABBONATI A 29,90€

In questo numero di Focus, puntiamo i riflettori su un tema cruciale: la prevenzione. Attraverso il dossier  esploriamo come scienza, tecnologia e medicina stanno rivoluzionando il nostro approccio alla salute e al benessere.

Un viaggio tra scoperte e innovazioni per vivere meglio e più a lungo. Dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alle ultime tecniche per diagnosticare precocemente il cancro, fino all'importanza della salute mentale e alle nuove frontiere della nutrizione.

Raccontiamo inoltre la scoperta di Lucy, il fossile che ha riscritto la nostra storia evolutiva, e immaginiamo cosa sarebbe accaduto se Costantino non avesse legalizzato il Cristianesimo. Scopriamo anche perché "avere la testa tra le nuvole" è fondamentale per il cervello e sveliamo le forme morbide della natura, quelle curve nascoste che definiscono il mondo vivente.

ABBONATI A 31,90€
Follow us