Da diverso tempo vari ricercatori stanno provando a capire che cosa "dicono" capre, suini, cetacei. Con nuovi studi. E con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Ce lo ha raccontato Monica Battini, etologa dell'Università di Milano, che con le sue ricerche ha sviluppato un sistema di interpretazione che identifica i belati associati ad alcune situazioni: l'attesa del cibo o la separazione e il riavvicinamento al proprio capretto.
Ma non c'è solo la traduzione caprese/umano: scienziati di tutto il mondo stanno mettendo a punto sistemi per identificare dai suoni se i maiali sono stressati, per cosa litigano i pipistrelli, che cosa si dicono i capodogli in famiglia (e persino provare a parlare con loro). Il tutto grazie anche ai sistemi di intelligenza artificiale (AI), capaci di distinguere le caratteristiche sonore di un verso e di classificarle.
Il team di Monica Battini ha lavorato, oltre che con le capre, con i gatti. Identificando il preciso "miao" che significa più o meno "Umano, dammi i croccantini".