Stando a dati elaborati da Tanja Bosak, geobiologa presso il Dipartimento di Scienze della Terra, Atmosferiche e Planetarie (EAPS) del MIT, il rover Perseverance della NASA ha scoperto che antiche rocce nel cratere Jezero su Marte si sono formate in presenza di acqua. Queste rocce sedimentarie, di oltre 3,5 miliardi di anni, potrebbero essere antecedenti alla comparsa della vita sulla Terra.
Nel lago. Dal 2022, il rover esplora il delta di un antico fiume all'interno del cratere, campionando rocce che confermano la presenza di un antico lago.
«Queste rocce confermano che, almeno per periodi temporanei, Marte ospitava ambienti abitabili», afferma Bosak. Gli studi sulla stratificazione delle rocce, pubblicati su AGU Advances, rivelano la presenza di solfati, argille e carbonati, tipici di ambienti acquatici. «Questi minerali possono fornire informazioni sulla chimica dell'acqua, la temperatura, l'acidità e persino la composizione atmosferica di Marte all'epoca»,
Promettenti! Le rocce sedimentarie analizzate sono le più antiche mai studiate su Marte e potrebbero contenere tracce di antica materia organica. «Sono le rocce più promettenti per trovare fossili e segni di vita», afferma Benjamin Weiss, coautore dello studio.
Tuttavia, se da un lato la presenza di carbonati (che sulla Terra hanno dato origine, ad esempio, alle barriere coralline) risulta un elemento "compatibile" con la vita marziana, dall'altro va sottolineato che i solfati sono un indice di acqua molto salata, che è invece una condizione non necessariamente favorevole. Questo però potrebbe essere stato un aiuto importante per conservare la vita (eventuale) dopo la... morte. Quando l'acqua andava evaporando, infatti, la salamoia che andò a depositarsi sul fondale del lago potrebbe avere conservato i resti organici: «Un po' come mettere qualcosa sotto sale», spiega Bosak.
Solo sulla terra. Resta che, per determinare se la vita sia mai esistita su Marte, è necessario trovare materia organica. Il rover Curiosity aveva già rilevato carbonio organico, ma di origine non biologica. La missione Mars Sample Return, sebbene attualmente cancellata dalla NASA, rimane fondamentale per portare campioni sulla Terra e condurre analisi più approfondite. «Perché solo sulla Terra abbiamo gli strumenti necessari per provare o meno l'esistenza di vita marziana», conclude Bosak.