Spazio

Virgin Galactic (con a bordo anche tre italiani) ha effettuato il suo primo volo commerciale

Il 29 giugno, come da programma, si è svolto il primo volo commerciale di Virgin Galactic, con tre italiani a bordo. Ecco come è andata, tra test scientifici e turismo spaziale.

C'erano anche tre italiani, il colonnello Walter Villadei, il tenente colonnello Angelo Landolfi, entrambi dell'Aeronautica Militare, e Pantaleone Carlucci, ingegnere del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), insieme ad altri tre passeggeri statunitensi, ad inaugurare i primi voli commerciali con il veicolo suborbitale SpaceShipTwo che Virgin Galactic ha fatto nuovamente volare dopo due anni di fermo in seguito ad una serie di inconvenienti tecnici. La missione "Galactic 01" è partita dallo Spaceport America nel New Mexico ed è durata circa 90 minuti.

Virgin Galactic, navicella
La navicella Vss Unity di Virgin Galactic, dopo la separazione dall'aereo madre. © Virgin Galactic

I tre italiani hanno volato in base ad un contratto firmato nel 2019 tra l'Aeronautica Militare stessa e Virgin Galactic nelle 2019. I tre uomini si sono impegnati in particolare nella missione VIRTUTE-1 (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE), svolgendo ricerche in microgravità durante i pochi minuti di assenza di gravità (circa 6) che il volo parabolico ha dato modo di avere.

Dodici esperimenti. Gli esperimenti complessivamente sono stati 12, dei quali 8 tecnologici e 4 medici, dallo studio del comportamento dei fluidi in assenza di gravità, all'azione delle radiazioni sull'organismo umano. Si è trattato del primo di una serie di voli dedicati al "turismo spaziale" in senso lato, anche se, come nel caso di Galactic 01, alcuni avranno un'elevata componente scientifica. In questo caso le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare.

VIRTUTE-1, che per Virgin Galactic inaugura l'era dei voli commerciali, è in linea con quel Piano Spaziale della Difesa, che ha lo scopo di incrementare le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale. Ma lo si guarda come il primo passo per integrare competenze e saperi (terrestre, navale e aerospaziale) così da puntare a un Sistema Difesa italiano in cui le forze siano sempre più interconnesse tra loro e sempre più interconnesse con le aziende italiane che si occupano di difesa. Questo obiettivo tende a valorizzare il know how tecnologico italiano che - come ricerca e produzione - in questo campo non è secondo a nessuno.

Questo primo volo commerciale, per il quale ogni passeggero ha pagato un biglietto di 450 mila dollari, è arrivato dopo che la Virgin Galactic ha eseguito un volo di prova lo scorso 25 maggio con il quale due piloti e quattro specialisti di emissione scelti tra i membri della Virgin Galactic stessa, hanno raggiunto un'altitudine massima di 87,2 km.

Astronauta sì, astronauta no. Il programma di volo prevedeva una durata complessiva di circa un'ora e 40 minuti, la maggior parte dei quali impiegati per portare a circa 15.000 metri di quota lo shuttle SpaceShipTwo, agganciato sotto un aereo, chiamato VMS eve, che aveva il compito di traghettarla fin lassù. A quella quota la navetta si è staccata dall'aereo-madre e grazie al suo motore si è spinta fino a superare gli 80 chilometri di quota per poi tornare sulla Terra come un semplice aliante.
Va comunque ricordato che è ancora aperta la discussione, cioè se un simile viaggio può essere definito un volo spaziale o meno. Il codice sportivo per l'astronautica della Fédération Aéronautique Internationale (FAI) riconosce solo i voli che superano la linea di Kármán, ossia quota 100 chilometri, dove viene posta idealmente la fine dell'atmosfera terrestre. 

Negli Stati Uniti, gli astronauti professionisti, militari e commerciali che hanno viaggiato per almeno una volta ad un'altitudine superiore a 80 chilometri, tuttavia, ricevono ali da astronauta, un distintivo degli Stati Uniti, assegnato al personale militare e civile che ha completato l'addestramento ed effettuato con successo un volo spaziale.

Queste le regole. Il 20 luglio 2021, tuttavia, la FAA ha emesso un codice che ridefinisce i criteri di idoneità per essere un astronauta in risposta ai voli spaziali suborbitali privati ​​di Blue Origin (l'altra società che effettua voli spaziali) e Virgin Galactic. I nuovi criteri affermano che si può definire volo astronautico solo se, oltre a superare gli 80 chilometri di quota, il volo risulta "essenziale per la sicurezza pubblica o contribuisce alla sicurezza del volo spaziale umano". 

Stando a Richard Branson, patron della Virgin Galactic, ad agosto vi sarà un secondo volo, il Galactic 02, e successivamente almeno un volo al mese.  

30 giugno 2023 Luigi Bignami
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