L'interno della nostra stella è una fucina immensa di attività varie: è lì che avvengono le reazioni di fusione nucleare che producono l'energia che porta luce e calore (la vita) sulla Terra, è lì che avvengono fenomeni che si manifestano poi sulla superficie del Sole con improvvise eruzioni di enormi quantità di particelle. Sappiamo anche che al suo interno ci sono fenomeni che tengono la stella in costante vibrazione: L'effetto di queste vibrazioni - la voce del Sole, potremmo dire - sulla nostra stella è l'oggetto dello studio (pubblicato su Nature Astronomy) di un team di ricercatori della Northumbria University (UK) coordinato da Richard Morton.
Scontro di onde. Le vibrazioni si propagano sotto forma di onde acustiche dalle regioni più interne fino alla superficie del Sole, dove interagiscono con le onde di Alfvén, aumentandone l'intensità.

Si tratta dunque di flussi di energia che contribuiscono in modo determinante al riscaldamento della corona solare, lo strato più esterno dell'atmosfera del Sole, fino a portarla alla temperatura di alcuni milioni di gradi centigradi: una enormità se si pensa che in "superficie" (la fotosfera) la temperatura si aggira attorno ai 6.000 °C.
Le conseguenze. Fino ad oggi nessuno ipotizzava che le onde acustiche potessero avere un'influenza sulla corona: invece, si legge nel lavoro di Morton, esse si convertono in onde elettromagnetiche che aiutano a riscaldare la corona. Questo aggiunge un tassello importante alla nostra conoscenza del Sole, perché si sapeva che le onde di Alfvén non potevano, da sole, avere quell'effetto di riscaldamento.


Che il Sole risuonasse come una sorta di tamburo era noto da tempo grazie agli studi condotti attraverso SOHO, il telescopio spaziale dell'Esa, che studia l'astro 24 ore su 24. La ricerca del team inglese svela che il Sole ha una propria, precisa frequenza di risonanza - una vera e propria costante che potrebbe essere tipica di stelle come la nostra.
Sarà ora compito degli astronomi verificare se questo tipo di onde si possono rilevare anche su altre stelle simili al Sole e se questa frequenza è tipica di un solo tipo di stelle. Potrebbe essere una nuova strada da intraprendere per lo studio di stelle lontane.