Spazio

La tratta veloce per la Stazione spaziale

Un nuovo piano di volo permette di arrivare alla ISS in poco più di tre ore, anziché sei: è comunque tanto per chi viaggia a 28.000 km orari... Perché ci vuole così tanto tempo per fare 400 chilometri?

Nel pomeriggio del 31 luglio una nuova versione della storica navicella da carico russa Progress, la MS-12, è stata lanciata verso la Stazione spaziale internazionale con carburante, esperimenti e rifornimenti per gli astronauti (le Progress non portano astronauti, che sono invece attualmente traghettati con le Soyuz). Una missione di routine, ma questo lancio è stato un po' particolare rispetto ai precedenti: anziché impiegarci le canoniche 6 ore circa per coprire i 400 km che ci separano dalla Iss, ci ha messo poco meno di tre ore e mezza.

Tempi lunghi? La Stazione spaziale orbita attorno alla Terra a circa 400 chilometri, e 6 ore per arrivarci sembrano tante: ma anche 3 ore sono tante, considerato che la velocità di avvicinamento della Progress alla Iss è di circa 28.000 chilometri all'ora. Nessuno pensa che ci si dovrebbe arrivare in un minuto, ma perché ci vuole così tanto di più?

Il fatto è che la navicella diretta alla Iss fa scalo su di un'orbita intermedia per una serie di verifiche: ecco quali, e che cosa è cambiato con l'ultimo lancio.

Il cargo russo Progress MS-12 arriva alla ISS in tre ore, anziché 6
Una navicella cargo Progress in avvicinamento alla Iss. Vedi anche: l'avaria al sistema di controllo della Progress M-27M (maggio 2015). © Nasa, via WikiMedia

Trasferimento all'orbita di Hohmann. Completata l'ultima fase della sequenza di lancio, con la separazione da ogni altro modulo del lanciatore, la navicella (Progress o Soyuz) si posiziona su di un'orbita a circa 220 chilometri dalla Terra. Qui si verifica innanzi tutto se la navicella in corsa verso la Iss è in buone condizioni (con una serie di test) e se l'orbita raggiunta è esattamente quella prevista.

Il trasferimento tra la Terra e la prima orbita di parcheggio è detto trasferta di Hohmann, da Walter Hohmann, ingegnere tedesco che nel 1925 diede un importante contributo alla comprensione della dinamica orbitale. Durante la trasferta di Hohmann la navicella deve usare i suoi motori due volte: la prima volta per raggiungere l'orbita di parcheggio, la seconda per imprimere la giusta velocità per stare su tale orbita.

Il cargo russo Progress MS-12 arriva alla ISS in tre ore, anziché 6
13 agosto 2019: la Terra dalla Stazione spaziale. La foto mostra in primo piano la navetta cargo Dragon (SpaceX) ormeggiata al modulo Harmony; sullo sfondo, 418 km più in basso, il delta del fiume Nilo. © Mark Garcia, Nasa

Se i test mostrassero del problemi, la navicella con uomini a bordo (la Soyuz) può rimanere in quell'orbita anche per 36 rivoluzioni attorno al pianeta (fino ad alcuni anni fa si rimaneva comunque per tutto questo tempo), dopodiché o ritorna a Terra (in caso di gravi problemi) oppure parte verso la Iss. Per la navicella cargo Progress, invece, non è previsto alcun rientro perché, benché simile alla Soyuz, non ha una copertura termica a proteggerla dal calore del rientro né paracadute per un atterraggio controllato: il cargo può solo bruciare rientrando in atmosfera.

Ultima tappa. Se tutti i dati sono positivi la navicella riprende il suo viaggio: la seconda trasferta orbitale porta la Progress (o la Soyuz) in prossimità della Iss.

Questa tratta del viaggio è una trasferta biellittica e richiede tre accensioni del motore. A questo punto, con la Iss e la navicella che viaggiano praticamente alla stessa velocità (28.000 km all'ora circa), con piccolissime variazioni di velocità della navicella in corsa si arriva all'aggancio.

Il cargo russo Progress MS-12 arriva alla ISS in tre ore, anziché 6
Una navicella Soyuz in avvicinamento alla Iss (settembre 2018). Vedi anche: che odore ha lo spazio? © Nasa

Negli ultimi anni le navicelle di Roscosmos in viaggio verso la Iss rimanevano in orbita bassa (l'orbita di Hohmann) per 6 rivoluzioni attorno alla Terra: con il lancio della Progress MS-12 si sono testate (con successo) nuove procedure per fare rimanere in orbita basa la navicella per sole due orbite.

La cosa più probabile è che adesso si applicheranno le nuove procedure anche alle Soyuz, dimezzando i tempi di percorrenza degli astronauti verso la Iss.

20 agosto 2019 Luigi Bignami
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

In questo numero di Focus Storia vi portiamo alla scoperta di figure storiche, battaglie e curiosità che hanno segnato epoche e paesi, con un’attenzione speciale alla Francia del Seicento.

Il protagonista principale è il cardinale Richelieu, l’abile politico che plasmò la Francia moderna. In "Eminenza rossa" tracciamo il ritratto di questo potente uomo di Stato, mentre "L’assedio del Gran Cardinale" ci racconta la sua vittoria contro gli ugonotti a La Rochelle. A seguire, con "Eminenza grigia" scopriamo la figura di padre Giuseppe, il suo fidato consigliere, e in "Mazzarino l’erede" esploriamo il ruolo del cardinale italiano che ne continuò l’opera.

Tra le altre storie: l’articolo "Infanzia randagia" ci porta nella Russia degli anni ‘20 e ‘30, con il fenomeno dei besprizornye, bambini abbandonati nelle città. Non mancano approfondimenti come "Delitti al microscopio", che esplora la nascita delle indagini scientifiche, e "Il canto libero", dedicato alle origini del jazz.

ABBONATI A 29,90€

In questo numero di Focus, esploriamo un affascinante mix di scienza, natura e curiosità quotidiane.

Dedichiamo uno speciale alle strategie di leadership, scoprendo cosa dicono le ricerche sui capi e come gestiscono i loro team. Nell'articolo "Nella testa del boss" analizziamo il loro modo di pensare, mentre "E tu che capo hai?" ci svela i diversi tipi di leader.

Scopriamo storie di successo nella conservazione della fauna con "A volte ritornano", che racconta la rinascita di specie come linci e cervi. Per gli appassionati di scienza, analizziamo il ruolo delle impronte digitali nel corpo umano.

In più, l'astrofisica ci sorprende con teorie alternative sull’energia oscura nell'intervista "L’energia oscura? Secondo me non esiste". Non perdete i vincitori del Drone Photo Awards, con immagini spettacolari tra fantasia e tecnologia.

ABBONATI A 31,90€
Follow us