Dire che la sua missione ha superato le aspettative è un eufemismo: Venus Express, la prima sonda dell'ESA inviata intorno a Venere, doveva rimanere in orbita per 500 giorni, ma ci è restata più di 8 anni, dopo aver visto prolungare il suo viaggio ben 6 volte e aver raccolto una valanga di informazioni sulla nostra nuvolosa vicina planetaria.
Ora il propellente che alimenta i razzi della sonda è esaurito: Venus Express si prepara alla sua uscita di scena, un tuffo suicida nella corrosiva atmosfera venusiana, a base di anidride carbonica e acido solforico, la stessa che ha studiato per tutta la sua missione.
da un polo all'altro. Dal suo aggancio dell'orbita di Venere, l'11 aprile 2006, la sonda ha compiuto orbite ellittiche di 24 ore intorno al pianeta, viaggiando fino a 66 mila km sopra al polo sud nel punto più lontano, e a 200 km dal polo nord nel punto più vicino.
Missione kamikaze. Tra maggio e luglio 2014, sapendo che le scorte di carburante stavano per finire, il comando di Terra ha tentato una coraggiosa manovra di aerofrenaggio che ha portato la sonda ad abbassare gradualmente la sua orbita fino a 130-135 km dalla superficie del pianeta, la minima distanza raggiunta nella missione.
A secco. La sonda è così riuscita a inviare gli ultimi dati sullo strato più basso dell'atmosfera venusiana, ma proprio nella fase di risalita, quando il team stava cercando di riportare Venus Express su un'orbita meno pericolosa, a 460 km di quota, sono emersi problemi non risolvibili.
Fine imminente. Forse per l'esaurimento di carburante, il 28 novembre la sonda ha iniziato a comunicare a singhiozzo, a perdere progressivamente altitudine e con essa anche il controllo della velocità di rotazione. Insomma da Terra non è più controllabile, e la gravità del pianeta è destinata a risucchiarla in poche settimane, attraverso i gas tossici dell'atmosfera fino alla bollente superficie di Venere (450 °C).

L'eredità. Rimane l'immensa mole di dati raccolti sul pianeta gemello della Terra, che in base ai risultati della missione potrebbe essere ancora geologicamente attivo e che, come la Terra, continua a perdere nello Spazio parti dell'alta atmosfera.