Immagine ripresa dalla sonda Mars Recognition Orbiter di una valanga di ghiaccio secco e detriti staccatasi dalla parete di una scarpata alta circa 700 metri situata nella regione polare settentrionale di Marte
La sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) è riuscita a fotografare una gigantesca valanga che si è verificata al momento della ripresa di una regione localizzata nella regione polare settentrionale del pianeta rosso.
In numerose immagini della superficie marziana sono stati individuati i chiari segni di frane verificatesi in passato, ma questa è la prima volta che un fenomeno del genere viene osservato in diretta.
La caduta del materiale, che ha sollevato una grande nube di polvere ampia quasi 200 metri, si è verificata sulle pendici di una ripida scarpata alta circa 700 metri che appare sovrastata da diversi strati di ghiaccio secco (ghiaccio di anidride carbonica). Il materiale che è precipitato, da una prima analisi, sembra essere composto da un miscuglio di ghiaccio e rocce.
Ma cosa può aver causato questa caduta di materiale?
Le ipotesi prese in considerazione riguardano:
- la sublimazione del ghiaccio secco - in concomitanza con il sopravvenire dell’estate marziana nell’emisfero settentrionale - che ha provocato lo spostamento di alcuni blocchi di roccia in bilico sui bordi della scarpata
- un piccolo terremoto
- l’impatto di una meteorite
La causa più probabile sembra essere comunque da imputare ai cambiamenti stagionali.
L’aspetto della superfici marziana non deve essere cambiato molto negli ultimi milioni di anni. A differenza della Terra, infatti, Marte non possiede un’atmosfera sufficientemente spessa ed erosiva da far variare in breve tempo le sue caratteristiche, né è presente acqua allo stato liquido che provochi l’erosione del suolo. Il pianeta rosso, inoltre, non sembra mostrare un’intensa attività geologica, come movimenti di tipo tettonico, grandi terremoti o attività di tipo vulcanico. Marte insomma sembra essere un pianeta morto.
Qualunque sia stata la causa della valanga ripresa da MRO, le informazioni che si potranno ottenere dall’analisi accurata di queste immagini saranno comunque utilissime per comprendere come il paesaggio marziano in aree ristrette possa cambiare in maniera repentina.