Due mesi dopo l'ordine esecutivo con il quale confermava il proprio interesse all'utilizzo per fini economici e industriali della Luna e, più in generale, di tutti i corpi celesti, asteroidi compresi, il governo americano ha pubblicato le linee guida per l'esplorazione dello Spazio. Il documento The Artemis Accords è presentato e in parte riassunto sul sito della NASA, che titola la pagina "principi per un futuro sicuro, pacifico e prospero": poco si sa delle regole vere e proprie, che, quando saranno sottoscritte dalle space company private americane e dalle agenzie spaziali che vorranno partecipare al programma Artemis per la colonizzazione della Luna, saranno, nelle intenzioni dell'amministrazione Trump, la prima pietra fondante di un nuovo insieme di regole che vincolerà chi vorrà andare nel cosmo.
Gli accordi Artemis sembrano nascere dal desiderio di regolamentare la corsa verso la nuova frontiera e lo sfruttamento delle sue risorse, che, almeno come immagine, richiama i tempi febbrili della corsa all'oro attraverso il "selvaggio west", a metà del XIX secolo. Questo perché se fino a pochi anni fa gli unici a recarsi tra le stelle erano gli astronauti della NASA, dell'ESA e delle agenzie spaziali russa o cinese, oggi sono in campo sempre più aziende private, a partire da SpaceX, che per forza di cose operano con logiche diverse rispetto agli enti governativi.
Ritorno al futuro. Gli Artemis Accords danno l'impressione di essere una ingombrante e vincolante postilla americana al Trattato sullo Spazio Extra Atmosferico (1967), che a sua volta era già stato arricchito da un Trattato sulla Luna (1979). Questi due documenti nascevano dal lavoro della Commissione delle Nazioni Unite sull'uso pacifico dello spazio extra-atmosferico, a cui partecipano ben 74 Paesi - non un singolo attore, per quanto importante - e che, dal 1958, si riunisce una volta l'anno.
L'Artemis ribadisce lo spirito dei vari trattati partoriti dal lavoro della commissione dell'ONU, e non potrebbe essere diversamente, ma soprattutto punta a imporre tecnologie e standard a chiunque voglia partecipare al banchetto, privati ed enti governativi, operando così in palese contraddizione con le regole che tendono a limitare o normare le "posizioni prevalenti" - regole peraltro invocate dagli stessi Stati Uniti nell'ambito dell'ancora irrisolta questione Huawei/5G.
C'è qualcosa da salvare? Il governo USA tende la mano alla scienza e, nei suoi Artemis Accords, prevede la condivisione di tutti i dati raccolti nel Cosmo; in più, per non tradire la memoria del passato, si pone l'obiettivo