Prima di schiantarsi sulla superficie lunare (vedi post del 9 e 14 giugno scorsi), la sonda giapponese Kaguya (SELENE – Selenological and Engineering Explorer) ha individuato sulla superficie della Luna tracce relativamente abbondanti di uranio. Si tratta della prima sicura evidenza dell’esistenza nel suolo del nostro satellite di questo elemento radioattivo. Questa scoperta porta subito a pensare che sulla Luna in un futuro non tanto lontano potrebbero essere realizzate delle centrali nucleari, oppure che questo prezioso elemento potrebbe essere estratto per poi venire utilizzato sul nostro pianeta.
Una bellissima immagine della superficie lunare ripresa dalla sonda giapponese ‘Kaguya’ con sullo sfondo la Terra. Grazie ai dati raccolti con lo spettrometro a raggi gamma che era bordo della sonda, per la prima volta è stata rilevata la presenza di uranio sulla superficie del nostro satellite.
La sonda Kaguya, che fu lanciata nel 2007 e che ha terminato la sua breve carriera impattando sulla Luna lo scorso 10 giugno, ha rilevato l’uranio per mezzo dello spettrometro a raggi gamma ad alta sensibilità di cui era dotata. Questo strumento è stato inoltre utilizzato per creare una mappa composizionale completa della superficie del nostro satellite che, oltre all’uranio, mostra la chiara presenza di torio, ferro, potassio, ossigeno, magnesio, titanio, silicio e calcio. Ma il lavoro non è ancora finito, i responsabili della missione, infatti, continuano ad analizzare la grande mole di dati raccolti da Kaguya alla ricerca di altri elementi e per rifinire e confermare i risultati ottenuti da altre sonde che l’hanno preceduta, come Clementine e Lunar Prospector.
I risultati di queste analisi potrebbero essere di grande aiuto per la costruzione delle future colonie lunari, in quanto questi avamposti avranno bisogno di energia, che potrebbe essere ricavata da piccole centrali nucleari, e di ossigeno, che potrebbe venire estratto dalle rocce lunari.
I risultati ottenuti dalla sonda giapponese sono eccezionali ed hanno considerevolmente aumentato le nostre conoscenze sulla composizione della Luna e sulla sua origine ed evoluzione.