Lo scorso 6 ottobre la sonda della NASA Messenger (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging) ha effettuato il suo secondo fly-by di Mercurio ad un’altezza minima di circa 200 km, riprendendo oltre 1.000 immagini ad alta risoluzione e svelando così un altro 30% della superficie ancora sconosciuta del pianeta finora meno esplorato del Sistema Solare.
La sonda, lanciata il 4 agosto 2004, ha già effettuato un fly-by con la Terra, due con Venere e adesso 2 con Mercurio, dopo quello dello scorso gennaio, nel corso del suo lungo e complesso viaggio che nel marzo 2011 la porterà ad immettersi in orbita attorno al pianeta. Il prossimo passaggio ravvicinato con Mercurio è previsto per la fine del settembre 2009, dopodiché Messenger avrà ricevuto la spinta gravitazionale necessaria a fargli raggiungere la traiettoria e la velocità che gli permetteranno l’inserzione orbitale.
Le immagini da poco inviate a Terra sono di ottima qualità e mostrano una superficie butterata da una moltitudine di crateri da impatto delle più varie dimensioni. Quella mostrata qui è stata ripresa da circa 17.000 km dopo circa 90 minuti dal passaggio alla minima distanza. La parte finora conosciuta del pianeta visibile in questa immagine era quella che dal terminatore (la linea che separa la parte illuminata dal Sole da quella scura, a sinistra nell’immagine) era limitata sino al cratere chiaro e quindi relativamente giovane, denominato Kuiper, situato appena a sud della regione centrale. Tutta l’area a destra rispetto a Kuiper e sino al limbo del pianeta, dove sono chiaramente visibili altri recenti crateri da impatto (specialmente quello in basso a destra), non era mai stata vista in precedenza.
Impressionante nell’immagine è l’esteso sistema di raggi che sembrano emanare da una struttura da impatto finora sconosciuta localizzata nella regione polare settentrionale e che si estendono verso sud ben oltre l’equatore del pianeta, fornendo un apparenza molto diversa della sua superficie rispetto a quella finora conosciuta. Dopo questo fly-by, più del 95% della superficie del pianeta risulta mappata.
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha in fase di realizzazione un’altra missione verso Mercurio. Si tratta di Bepi Colombo, il cui lancio è previsto nell’agosto 2013 con arrivo a destinazione nel 2019. La sonda è stata battezzata con questo nome in onore del grande scienziato italiano Giuseppe (Bepi) Colombo, che studiò in dettaglio il moto orbitale di Mercurio e la dinamica delle sonde interplanetarie.