Spazio

L'Universo ospita 10 volte più galassie del previsto

Il cosmo si è fatto tutto d'un tratto più affollato: sono 2.000 miliardi i gruppi di stelle ora censiti nello Spazio osservabile. La precedente stima era di 200 miliardi.

L'Universo osservabile ospita circa 2 trilioni (2.000 miliardi) di galassie: più di 10 volte il numero ipotizzato finora. È il risultato di un nuovo censimento dello Spazio condotto sulle immagini di campo profondo di Hubble e di altri osservatori: la stima più precisa del numero di galassie compiuta da 20 anni a questa parte.

Lo studio dell'università di Nottingham (UK), pubblicato sull'Astrophysical Journal, fa intuire ripercussioni importanti sugli studi sulla formazione delle galassie, e risponde in parte a un antico dilemma noto come paradosso di Olbers (dal nome dell'astronomo tedesco che lo formulò):

come mai il cielo notturno è così buio,
nonostante l'infinità di stelle dell'Universo?

Le stime precedenti. Le immagini di campo profondo di Hubble dell'Universo così come appariva 12 miliardi di anni fa, cioè meno di due miliardi di anni dopo il Big Bang, pubblicate nel 1996, permettevano di stimare il numero di galassie visibili in 120 miliardi.

Quelle dell'Ultra Deep Field, catturate tra il 2003 e il 2004, avevano fatto salire la stima a 200 miliardi: comunque non abbastanza per giustificare la densità di materia distribuita nell'Universo.

Strato per strato. Per il nuovo studio, i ricercatori coordinati da Christopher Conselice (Leiden University, Olanda) hanno riesaminato tutte le immagini delle regioni più profonde e antiche dell'Universo, includendo immagini di Hubble e di altri osservatori che hanno "fotografato" il cosmo così com'era 400-700 milioni di anni dopo il Big Bang. Hanno quindi convertito le immagini in elaborazioni 3D (come quella qui sotto), per elaborare stime più accurate del numero di galassie esistenti per ogni epoca.

Invisibili, ma presenti. Usando nuovi modelli matematici, i ricercatori hanno stimato il numero di galassie che l'attuale generazione di telescopi non riesce a osservare, scoprendo così che, affinché il numero di galassie che vediamo sia coerente con la massa stimata, bisogna supporre l'esistenza di un altro 90% di galassie nell'Universo osservabile, così lontane e poco luminose che la loro luce non riesce ad essere captata dai nostri strumenti.

Questa numerosa popolazione dell'Universo primordiale si è assottigliata nel tempo, a mano a mano che le galassie collidevano, formando gruppi di stelle più grandi.

Le conclusioni. Sembra dunque che quando l'Universo era ancora "in fasce", ospitava un numero di galassie almeno 10 volte più grande, pari a circa 2 trilioni di galassie, di cui noi oggi riusciamo a vedere soltanto il 10%. Torniamo allora paradosso di Olbers: perché il cielo notturno è così scuro?

La conclusione dei ricercatori è che in effetti esiste una tale abbondanza di stelle che virtualmente ogni pezzetto di cielo che vediamo ospita parte di una galassia.

Sappiamo però che la luce di queste galassie non sempre riesce a raggiungerci a causa di altri fattori noti, come lo spostamento verso il rosso, dovuto all'espansione dell'Universo, che fa sì che per l'osservatore la luce emessa dalle galassie sia visibile su frequenze minori rispetto a quando è stata emessa, o il fatto che gas e polveri intergalattiche schermano e bloccano parte della luce.

Insomma per esserci, le galassie ci sono: è solo che non le vediamo.

14 ottobre 2016 Elisabetta Intini
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