Come era facile immaginare, un altro record nel campo dell’astrofisica è stato battuto. Si tratta di un’esplosione di raggi gamma, la radiazione più energetica esistente, la cui durata è stata di soli 3 secondi e che è stata localizzata ad una distanza di circa 7,4 miliardi di anni luce. Si tratta di quasi il doppio del flash di raggi gamma più distante finora osservato.
I cosiddetti “gamma ray burst” (GRB) sono le più potenti esplosioni che si osservano nell’Universo e possono essere classificate in due categorie: di lunga e di breve durata. Le prime si pensa che siano associate a stelle molto massicce che, collassando, portano alla formazione di un buco nero, mentre quelle più brevi molto probabilmente sono originate dalla collisione di due oggetti compatti, come ad esempio due stelle di neutroni. Quando un fenomeno del genere si verifica, i due oggetti ultradensi si fondo tra di loro e collassano, dando origine a un buco nero e all’emissione di una enorme quantità di energia, per lo più sotto forma di raggi gamma.
La scoperta è stata effettuata dall’osservatorio orbitante della NASA Swift. La galassia ospite di GRB 070714B, questa la denominazione assegnata alla sorgente di raggi gamma, è stata individuata ed in seguito osservata con il telescopio Gemini ed ha un redshift di 0,92, corrispondente ad una distanza di 7,4 miliardi di anni luce, oltre il doppio del più distante GRB individuato in precedenza.
L’energia emessa da GRB 070714B sembra essere circa 100 volte superiore a quella che si aspetterebbe da un evento del genere di breve durata, per cui si pensa che all’origine dell’esplosione possa esserci la collisione tra una stella di neutroni e un buco nero o addirittura tra due buchi neri.
Nel disegno artistico in alto, l’imminente collisione tra due stelle di neutroni.