Spazio

Una stella “sfiorerà” il Sistema Solare

Tra poche centinaia di migliaia di anni una stella sfiorerà il Sistema Solare a una distanza pari a circa 8.000 volte quella che separa la Terra dal Sole.
 

Non si tratterà di una collisione, come alcuni siti web hanno titolato, ma, considerando le distanze astronomiche, possiamo dire che la stella, conosciuta con la sigla HIP 85605, sfiorerà le regioni interne del Sistema Solare.

I dati sul moto di HIP 85605 sono ancora molto incerti, come ovvio che siano per una stella situata a circa 16 anni luce da noi in direzione della costellazione di Ercole, ma, se fossero confermati, potrebbe passare a circa 8.000 Unità Astronomiche (UA) dal Sole, un’inezia su scala astronomica. Tutto questo potrebbe accadere tra 240 mila e 470 mila anni.

Un passaggio molto ravvicinato. Sono questi i risultati di un nuovo studio, in corso di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics, condotto da Coryn Bailer-Jones, una ricercatrice del Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg (Germania) che ha coordinato il lavoro. Bailer-Jones, simulando al computer l’evoluzione delle orbite di oltre 50.000 stelle della nostra Galassia per alcune decine di milioni di anni, ha scoperto che tra i 14 astri che arriveranno a meno di 3 anni luce dalla Terra l’incontro più ravvicinato si verificherà molto probabilmente con HIP 85605, che attualmente si avvicina a noi ad una velocità di circa 21 km/s.

L’analisi ha preso in considerazione solo le stelle le cui distanze e velocità sono conosciute in maniera precisa, il che ha limitato la ricerca a quelle che attualmente si trovano entro poche decine di anni luce dal Sole. I risultati mostrano che circa 40.000 stelle sono arrivate o arriveranno entro 6,5 anni luce dal Sole, in un arco di tempo che va da 20 milioni di anni fa ai prossimi 20 milioni di anni.

Rappresentazione in scala logaritmica delle distanze (in Unità Astronomiche) nel Sistema Solare e nelle sue vicinanze. © NASA

Piogge di comete sui pianeti. Le conseguenze del passaggio ravvicinato di HIP 85605 al Sole potrebbero essere spiacevoli. La stella, infatti, non dovrebbe perturbare le orbite dei pianeti maggiori, ma passerebbe nel bel mezzo della Nube di Oort, l’enorme inviluppo a simmetria sferica di corpi ghiacciati che avvolge il Sistema Solare sino ad una distanza di circa 100.000 UA dalla nostra stella e che è ritenuta il serbatoio delle comete a lungo periodo. La perturbazione indotta dal passaggio di HIP 85605 sconvolgerebbe gli equilibri di questa gigantesca struttura e potrebbe far sì che molti corpi ghiacciati appartenenti alla Nube di Oort vengano dirottati verso il Sistema Solare interno, provocando una vera e propria pioggia di comete sui pianeti maggiori, compresa la Terra.

Altri passaggi ravvicinati. L'ultima volta che il Sole ha avuto un incontro ravvicinato con un’altra stella è stato poco più di 3,8 milioni di anni fa, quando la gigante Gamma Microscopii, le cui dimensioni sono circa 2,5 volte quelle del Sole, è passata a una distanza compresa tra circa 1 e 4 anni luce dal Sistema Solare interno, forse causando un'importante perturbazione nella Nube di Oort.

Secondo gli autori dello studio, la probabilità che i risultati siano corretti supera il 90% ed hanno ammesso che, se i loro dati dovessero essere errati, il prossimo incontro stellare non avverrà prima di altri 1,3 milioni di anni, quando la stella nana GL 710 passerà tra 0,3 e 1,4 anni luce dal Sole.

I dati più precisi che verranno forniti dal satellite astrometrico europeo Gaia permetteranno di raffinare queste previsioni.

7 gennaio 2015 Mario Di Martino
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