Dopo appena un'ora dall'uscita dall'Airlock della ISS, Luca Parmitano ha avvertito il controllo della missione a Houston di avere del liquido all'interno del casco. In un primo momento l'astronauta ha pensato potesse trattarsi di sudore, ma il collega Cassidy gli ha detto che non era possibile, e che il problema era forse dovuto a una perdita d'acqua proveniente, forse, da una sacca all'interno della tuta spaziale. Mezzo litro di acqua, probabilmente non potabile, è uscito dal contenitore bagnando la nuca e arrivando alle orecchie di @astroluca.
Pochi minuti dopo Parmitano ha riferito che il liquido era ormai arrivato a coprire occhi, bocca e narici: «Ne ho un po' negli occhi e un po' nel naso» ha riferito l'astronauta «c'è molta acqua».
Il controllo di terra ha immediatamente disposto l'interruzione dell'EVA ordinando a Luca di rientrare velocemente e mettersi in sicurezza.
Entrambi gli astronauti stanno bene: Parmitano è subito rientrato nell'Airlock, mentre Cassidy ha prima ripulito l'area di lavoro dagli attrezzi e dalle operazioni lasciate in sospeso, raggiungendolo poco dopo.
Le foto della seconda, sfortunata passeggiata spaziale della missione "Volare"
Gli altri cosmonauti si sono radunati al di là dell'Airlock per assistere i due colleghi appena rientrati nella base. Alla richiesta di aggiornare la base sulle sue condizioni, in un primo momento Luca non ha risposto, ma Cassidy che era con lui ha riferito che sta bene: i comandi della sua tuta sarebbero stati compromessi dall'acqua.
Dopo pochi minuti l'astronauta siciliano è rientrato nella ISS e, aiutato da Karen Nyberg, si è tolto il casco e asciugato il volto: sembrerebbe provato ma in salute.
Una volta messi in salvo i colleghi, il resto dell'equipaggio della ISS ha iniziato i controlli sulla tuta di Parmitano: il "colpevole" sembrerebbe un sacchetto di plastica responsabile della perdita. A una prima analisi, subito dopo il rientro nella ISS, quella finita nel casco di Parmitano non sembrerebbe essere stata acqua da bere. Luca ha infatti riferito che "non aveva il sapore dell'acqua potabile".
Nonostante
l'efficienza di comando ed equipaggio, ci sono voluti 32 minuti dalla
decisione di interrompere l'attività extraveicolare a quando il casco di
Luca è stato rimosso: la dimostrazione di quanto è complicato riportare
gli astronauti all'interno della base.
Forse, e sottolineiamo forse, potrebbe essere stata proprio l'assenza di gravità a garantire a Parmitano quei preziosi minuti di sopravvivenza in attesa del rientro: in una situazione normale, l'acqua avrebbe potuto riempire il casco rischiando di far annegare l'astronauta. Ma nello Spazio è possibile che il liquido, in assenza di peso e tenuto insieme dalla tensione superficiale, abbia formato una grande bolla, che ha iniziato a fluttuare nel casco lasciando però a Luca alcune sacche d'aria (guarda anche come si comporta l'acqua sulla ISS). Quando gli altri astronauti hanno rimosso il casco, le bolle d'acqua si sono disperse all'interno della Stazione spaziale.