Ormai sappiamo che la missione Artemis I della NASA – che a fine mese dovrebbe portare una capsula Orion senza equipaggio a compiere un'orbita attorno alla Luna (il razzo è già "pronto" sulla rampa di lancio) – avrà una lunga lista obiettivi da raggiungere e di apparecchiature da rilasciare lungo... il percorso: a bordo del razzo Space Launch Sysstem troverà posto, oltre al minisatellite IceCube, che studierà il ghiaccio lunare, e al NEA Scout, che proseguirà la sua corsa verso un asteroide, un altro Cubesat (grande come una scatola di scarpe) che scenderà sulla Luna.
Primatista. Si tratta del lander Omotenashi, costruito dalla JAXA, l'agenzia spaziale giapponese e dall'Università di Tokyo, che avrà un compito tecnologico molto singificativo.
Il lander, il cui nome è l'acronimo di Outstanding Moon Exploration Technologies demostrated by nano Semi Hard Impactor (che significa, più o meno: "Tecnologia di esplorazione lunare eccezionale dimostrata da una sonda di piccole dimensioni") dovrà dimostrare che è possibile atterrare sulla Luna anche con un piccolo veicolo spaziale a basso costo. La sonda pesa solo 14 chilogrammi (sulla Terra) e questo lo rende il più piccolo lander mai sceso sul nostro satellite naturale. Il primo lander americano a scendere sulla Luna, il Surveyor 1, pesava, per dire, 995 kg.
Più spazio per tutti. Spiega Tatsuaki Hashimoto, responsabile della sonda: «Nel prossimo futuro, l'industria, il mondo accademico e persino le singole persone saranno in grado di partecipare all'esplorazione dello spazio. Per riuscirci saranno indispensabili veicoli spaziali piccoli e a bassocosto».
Dopo che Omotenashi si sarà separata dall'SLS entrerà in un'orbita lunare e per atterrare sulla Luna accenderà un piccolo motore a combustibile solido, che ne ridurrà la velocità di discesa fin quasi ad azzerarla, a una quota compresa tra i 100 e i 200 metri.
(qui sotto, nel video, la ricostruzione di come saranno le fasi discesa della sonda sul suolo lunare)
L'appello. A quel punto il motore si spegnerà e Omotenashi cadrà liberamente fin sulla superficie lunare, dove l'impatto verrà "ammorbidito" dall'apertura di un airbag. Durante la discesa, e una volta sulla superficie, Omotenashi svolgerà la sua missione scientifica che consiste nel misurare i livelli di radiazione nell'ambiente lunare: dato, però, che l'antenna di bordo potrebbe notevoli difficoltà a inviare a Terra i parametri di discesa e di atterraggio, l'agenzia spaziale giapponese JAXA fa appello a chiunque abbia un sistema in grado di ricevere segnali radio dallo spazio (anche radioamatori) di rendersi disponibili per tentare di ricevere la telemetria della sonda.