Immagine della cometa 17/P Holmes ottenuta con un piccolo telescopio la notte del 26 ottobre. Si nota la piccola chioma e in altoa sinistra rispetto al nucleo centrale una parte più chiara che è la parte più densa dell'improvviso e imponente getto di gas e polveri che ha causato il repentino aumento di luminosità della cometa.
Tra il 23 e il 24 ottobre scorso la cometa 17P/Holmes ha mostrato un impressionante e improvviso aumento di luminosità, passando dalla magnitudine +16,8 alla +3,5 (adesso ha una magnitudine intorno a +2,6). Questa straordinaria trasformazione, che l’ha resa improvvisamente visibile ad occhio nudo, è stata notata il 24 ottobre alle 15:40 ora italiana dall’astrofilo giapponese Seiichi Yoshida.
La cometa si trova attualmente nella costellazione del Perseo, circa 4° ad ovest della stella Mirfak (Alfa Persei, di magnitudine +1,8), ed è perciò facilmente visibile dalle nostre latitudini, guardando dopo il tramonto verso nord-nordest ad un’altezza di circa 20°. Non mostra le tipiche caratteristiche di una cometa (chioma e coda) e ad occhio nudo appare come una stella leggermente meno luminosa della stella polare e di un colore che tende al giallastro.
E’ passata alla minima distanza dal Sole (perielio) nei primi giorni dello scorso maggio ed ora si sta allontanando dalla nostra stella lungo la sua orbita ellittica. In questi giorni si trova ad una distanza dalla Terra di circa 243 milioni di chilometri.
La cometa Holmes ha un periodo orbitale di 6,88 anni e fu scoperta da E. Holmes il 6 novembre 1892 mentre osservava la galassia di Andromeda. Dopo il 1906 furono perse le sue tracce e fu infine riscoperta il 16 luglio 1964.
Le cause di questo improvviso e notevolissimo aumento di luminosità sono molto probabilmente da ricercare nel rilascio di uno “sbuffo” di gas e polveri da parte del nucleo cometario conseguente alla sublimazione dei ghiacci che lo formano. I nuclei cometari, in modo particolare delle comete a corto periodo come la Holmes, sono ricoperti da una crosta superficiale molto scura costituita da materiale inerte che trasmette molto efficacemente il calore solare verso l’interno, facendo sublimare i ghiacci. Può darsi che questo meccanismo abbia formato una “bolla” di gas sotto la crosta, la quale, a causa di un aumento di pressione causata dalla continua sublimazione dei ghiacci, abbia raggiunto la forza sufficiente a rompere la crosta sovrastante provocando un’improvvisa fuoriuscita di gas e polveri.
Fenomeni del genere, anche se in maniera meno imponente, sono stati osservati in altre comete, come ad esempio nel caso della cometa di Halley, che, dopo la sua ultima apparizione del 1986 quando si trovava oltre l’orbita di Saturno, mostrò un notevole e improvviso aumento di luminosità.