Immagine della cometa C/2008 J1 Boattini ottenuta con un piccolo telescopio. La linea verde che attraversa il campo è stata lasciata dal passaggio di un satellite artificiale durante l’esposizione.
Un astronomo italiano, Andrea Boattini, che lavora negli USA presso l'osservatorio astronomico Catalina (Arizona, USA) alla caccia di corpi cosmici potenzialmente pericolosi per la Terra, lo scorso 2 maggio ha scoperto la sua seconda cometa che è stata battezzata C/2008 J1 Boattini.
Ora questa cometa è visibile nei cieli del nostro emisfero. La sua magnitudine è di 5,5, in teoria visibile ad occhio nudo se il cielo non è disturbato da luci artificiali o dal chiarore lunare. Per chi volesse godersi lo spettacolo dovrà puntare un binocolo, anche di piccole dimensioni, verso Est poco al di sopra dell’orizzonte e cercare l’ammasso delle Pleiadi, quindi, spostandosi lentamente, individuare la stella doppia Alfa Ceti (Menkar). A questo punto, tenendo Menkar sulla destra del campo di vista, occorre cercare la cometa spostando lo sguardo verso le Pleiadi (vedi Fig. 2).
La cometa comincerà ad essere visibile verso le 4:30 del mattino, quindi il tempo disponibile, prima che il chiarore dell’alba renda impossibile l’osservazione, non è molto. La cometa è passata da poco alla minima distanza dal Sole (perielio) e se ne sta allontanando, per cui la sua luminosità tenderà gradualmente a diminuire.
Lo spettacolo non sarà appariscente ed emozionante come quello che ci riservò, ad esempio, la cometa Hale-Bopp nella primavera del 1997. La nuova cometa infatti non ha una coda ben visibile, ma comunque si tratta di un evento di grande interesse che non è possibile osservare di frequente.
Fig. 2. Carta celeste con riportato un cerchio rosso che circoscrive la zona di cielo in cui si trova la cometa. La freccia azzurra indica la sua traiettoria.