conferma dell’esistenza di laghi e mari di idrocarburi dell'emisfero nord di Titano.
A seguito di queste scoperte, la NASA ha allo studio una missione a basso costo
Come è successo in passato con Huygens, la capsula sganciata dalla sonda Cassini, anche nell’ambito della missione TiME (Titan Mare Explorer) è prevista la lenta discesa attraverso la densa atmosfera di Titano, fino a raggiungerne la superficie. Questa volta però (e sarebbe la prima volta nella storia dell’esplorazione del Sistema Solare) la discesa terminerà nelle “acque” di uno degli oceani di metano e etano, dove la capsula galleggerà effettuando rilevamenti e analizzando la natura di questo particolare ambiente.
Rappresentazione artistica della discesa su un lago di idrocarburi liquidi della sonda TiME: NASA
Gli ambiziosi obiettivi scientifici previsti per la missione sono:
- Determinare la chimica dei mari allo scopo di comprendere il ciclo del metano su Titano, raccogliere campioni del liquido e valutare l'abbondanza dei gas nobili.
- Misurare la profondità del mare e dare una stima del volume totale degli idrocarburi presenti.
- Investigare sui processi di rinnovo dei mari e sulle proprietà fisiche delle sostanze che li compongono e su come queste varino con la profondità.
- Determinare i rapporti esistenti tra la meteorologia dei luoghi prossimi ai laghi ed il ciclo globale del metano su scale di tempo stagionali e più lunghe.
- Analizzare la superficie e, se possibile, il litorale, per analizzare le proprietà fisiche del liquido e comprendere l'origine ed il comportamento del metano nel sottosuolo.
TiME è una delle tre finaliste tra le numerose missioni selezionate dalla NASA che potrebbe avere la possibilità di volare nel 2016. Nel 2023, dopo un viaggio interplanetario della durata di circa sette anni, la capsula verrebbe paracadutata in un lago di idrocarburi nell’emisfero settentrionale di Titano chiamato Ligeia Mare. Alimentata dall’energia prodotta da una centrale nucleare in miniatura al plutonio, la sonda fluttuerebbe sulla superficie del lago per circa tre mesi. Sebbene non sia dotata di alcun mezzo di propulsione, TiME sarà spinto dai venti che soffiano sulla superficie del satellite essendo così in grado di esplorare diverse regioni del lago, per poi forse approdare sulle sue sponde.
I dati raccolti apriranno senz’altro una nuova finestra nell’interessantissima chimica presente sulla superficie e nell’atmosfera di Titano. Molecole organiche complesse a base di carbonio, come l’acetilene, si formano in abbondanza nell’atmosfera di questa luna e precipitano sotto forma di pioggia sulla superficie. Le molecole organiche si mischiano tra loro nei laghi e possono subire ulteriori reazioni chimiche.
Qualcuno ha speculato sul fatto che forme di vita microscopiche potrebbero vivere nei laghi nutrendosi di acetilene e respirando idrogeno.
Adesso TiME dovrà competere con altre due missioni interplanetarie: una stazione sismica da posizionare sulla superficie di Marte (Geophysical Monitoring Station - GEMS) ed una sonda che dovrebbe salterellare sulla superficie di un nucleo cometario (Comet Hopper). Sapremo tra non molto chi sarà il vincitore.