Esattamente ad un anno distanza dall’impatto con l’atmosfera del mini-asteroide 2008 TC3 nel nord del Sudan, un altro evento simile si è verificato nei cieli nella regione meridionale della grande isola indonesiana di Sulawesi (Celebes). Verso le 11 del mattino (ora locale) dello scorso 8 ottobre un bolide luminosissimo ha attraversato il cielo, lasciando dietro di sé una lunga scia di polveri e fumo per poi esplodere nella stratosfera ad un’altezza compresa tra 15 e 20 km. Undici stazioni di monitoraggio di segnali acustici infrasonici (che rilevano frequenze al di sotto dei 20 Hertz) dell’International Monitoring System (IMS), che fa parte del sistema di controllo globale delle esplosioni nucleari Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (CTBTO), alcune distanti più di 10.000 km, hanno rilevato i segnali infrasonici prodotti dall’esplosione. Grazie a questi dati è stato possibile stimare l’energia sviluppata dall’evento, che è risultata pari a circa 50 kiloton (più di 3 volte l’energia sviluppata dalla bomba atomica di Hiroshima), e stabilire che l’oggetto doveva avere delle dimensioni dell’ordine di una decina di metri. Fortunatamente, grazie all'altezza a cui è avvenuta l' esplosione nessun danno è stato causato alla terra. Tuttavia, se l'oggetto fosse stato leggermente più grande e l’evento si fosse verificato in una zona densamente popolata avrebbe potuto facilmente causare ingenti danni e vittime. La palla di fuoco è stata notata da molte persone, e un video ripreso quel giorno mostra una grande scia di polvere e fumo preceduta da una palla di fuoco brillante.
Un altro evento simile si è verificato qualche mese fa nei cieli del Canada, vicino alla città di Edmonton.
Sono pochissimi gli asteroidi con orbite prossime a quella della Terra con dimensioni inferiori al centinaio di metri finora scoperti e catalogati, ma il loro numero è stimato essere dell’ordine di alcune centinaia di migliaia.
A questo riguardo è in fase di realizzazione alle Hawaii un progetto denominato PanSTARRS (Panoramic Survey Telescope And Rapid Response System) che consisterà in un sistema di quattro telescopi a grande campo dedicati principalmente alla scoperta entro il 2020 di circa il 90% degli asteroidi “pericolosi” con diametro superiore ai 140 metri (quelli da cui l’atmosfera non potrebbe proteggerci). Tutto dipenderà dalla disponibilità dei finanziamenti, stimati in circa 1 miliardo di dollari da oggi sino al 2020, un circa tutto sommato limitata se paragonata a quanto si spende per gli armamenti.
Ma mentre in Europa non si fa praticamente niente in questo campo, negli Stati Uniti si sta puntando a sviluppare una politica per fronteggiare la minaccia da impatto di oggetti cosmici entro l'ottobre del prossimo anno.