Spazio

Pianeta Nove: c'è un gigante ai confini del Sistema Solare?

Due astronomi statunitensi ipotizzano la presenza di un fantomatico Pianeta Nove. Lo hanno previsto studiando alcune anomalie e somiglianze nelle orbite dei corpi più esterni della Fascia di Kuiper: c'è forse qualcosa che influenza il loro moto? È presto per affermarlo con certezza, ma la loro teoria sembra ben supportata.

Non possiamo ancora essere certi della sua presenza, ma le evidenze teoriche dell'esistenza di un nuovo, sconosciuto pianeta ai margini del Sistema Solare si fanno sempre più stringenti.

I calcoli orbitali di due astronomi del California Institute of Technology di Pasadena supporterebbero l'esistenza di un "nono pianeta" (già soprannominato Pianeta Nove o Planet Nine) con massa pari a 10 volte quella terrestre e alla metà di quella di Nettuno, che completa un'orbita ellittica attorno al Sole ogni 10.000-20.000 anni.

Freddo e lontano. Sempre che esista, non arriverebbe mai a più di 200 unità astronomiche (200 volte la distanza tra la Terra e il Sole) dal Sole, una caratteristica che lo collocherebbe nel regno ghiacciato della Fascia di Kuiper, quella cintura di corpi minori che si estende al di là dell'orbita dei pianeti maggiori.

Konstantin Batygin (a destra) e Mike Brown. Konstantin ha 28 anni, 4 anni in più dell'età che aveva Clyde Tombaugh quando, nel 1930, scoprì Plutone.

Dati solidi. Il potenziale pianeta è stato descritto in un articolo di Konstantin Batygin e Mike Brown pubblicato ieri sull'Astronomical Journal.

Non è la prima volta che viene teorizzata l'esistenza di un Pianeta Nove (o Pianeta X, se consideriamo Plutone il nono pianeta) nel Sistema Solare, ma i nuovi dati hanno il merito di delineare con buona precisione la posizione del corpo celeste.

I due scienziati hanno anche aperto un blog, findplanetnine, in cui documentano passo per passo le ricerche del misterioso corpo celeste.

Calcoli indiretti. Difficilissimo da osservare con un telescopio per la grande distanza - i due scienziati ci hanno provato a lungo e inutilmente, con il telescopio hawaiano Subaru - la sua esistenza può però essere dedotta dalle interazioni gravitazionali con diversi oggetti della Fascia di Kuiper.

I precedenti. Nel 2014 un'altra coppia di scienziati, Chadwick Trujillo del Gemini Observatory di Hilo (Hawaii) e Scott Sheppard della Carnegie Institution for Science di Washington DC, avevano notato come 13 tra gli oggetti più distanti della Fascia di Kuiper, tra cui il pianeta nano Sedna e l'oggetto transnettuniano 2012 VP113, avessero tutti parametri orbitali simili, spiegabili con la presenza di un nuovo, sconosciuto pianeta.

Le anomale orbite (in bianco) dei sei oggetti della Fascia di Kuiper analizzate dai ricercatori potrebbero essere spiegate dall’esistenza del Pianeta Nove (Planet None), la cui ipotetica orbita è qui tracciata in rosso.

una strana somiglianza. Lavorando su questi dati, Batygin e Brown si sono accorti che i sei oggetti più distanti tra quelli studiati dai due colleghi seguono tutti orbite ellittiche che puntano nella stessa direzione (un fatto molto strano, perché viaggiano tutti a diversa velocità, arrivando in punti molto diversi del Sistema Solare).

Non solo, le loro orbite sono tutte inclinate di circa 30 gradi più in basso e nella stessa direzione rispetto al piano orbitale degli otto pianeti conosciuti del Sistema Solare.

La probabilità che questo avvenga in modo casuale è dello 0,007%. Deve quindi esserci qualcosa che influenza le loro orbite (qui sotto, un'animazione spiega questi dati orbitali. In giallo, l'orbita del presunto pianeta e in viola quelle, perturbate, degli oggetti della Fascia di Kuiper).

Un reietto del Sistema. Se esiste, il nono pianeta è probabilmente più piccolo di Nettuno e ghiacciato, con uno strato gassoso esterno. Le influenze gravitazionali di Urano e Nettuno potrebbero averlo lanciato al limitare del Sistema Solare nei primi 3 milioni di anni dalla nascita del nostro sistema planetario.

Le dimensioni ipotetiche dell'ipotetico Pianeta Nove.

Ricorsi storici? La scoperta di nuovi oggetti della Fascia di Kuiper dall'orbita inclinata allo stesso modo potrebbe avvalorare la sua esistenza. La speranza è che vada come nel caso di Nettuno, la cui esistenza fu dedotta, nel 1846 (esattamente 170 anni fa) osservando alcune piccole perturbazioni nei parametri orbitali di Urano.

Qui un video (in inglese) di Batygin e Brown che spiegano la loro ipotesi:

21 gennaio 2016 Elisabetta Intini
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