Giove, il pianeta gigante del Sistema Solare, con il suo potente campo gravitazionale attrae molti dei piccoli corpi planetari, in genere comete, che transitano nelle sue vicinanze. Gli effetti di queste interazioni fanno cambiare drasticamente le orbite di questi oggetti, i quali possono essere proiettati nelle regioni interne del nostro sistema planetario, oppure venire espulsi verso la sua remota periferia. Alcuni di questi, a seconda della geometria del passaggio ravvicinato, possono impattare e bruciare in maniera esplosiva negli strati esterni di questo gigante gassoso.
Famosi sono rimasti gli impatti degli 11 frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 che proprio in questi giorni di 15 anni fa si abbatterono su Giove ad una velocità di circa 60 km/s (circa 220.000 km/h), provocando la formazione di enormi nubi di gas surriscaldato e delle grandi macchie scure che rimasero visibili per molti giorni.
Immagine di Giove ripresa da un astrofilo australiano in cui nella parte in alto (regione polare meridionale del pianeta) è visibile una piccola macchia scura, molto probabilmente prodotta dall’impatto di un piccolo corpo cosmico.
È di ieri la notizia che molto probabilmente un piccolo corpo cosmico ha colpito Giove nella sua regione polare meridionale. La scoperta è stata fatta da un astrofilo australiano con un telescopio di soli 35 cm di apertura. In un primo momento ha pensato che si trattasse dell’ombra di uno dei 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), ma dopo breve tempo si è reso conto che la macchia scura si muoveva in maniera solidale con il pianeta, man mano che questo ruotava attorno al proprio asse (Giove compie una rotazione completa attorno al proprio asse in circa 9 ore e 55 minuti).
Adesso, da osservazioni spettroscopiche della macchia scura effettuate la scorsa notte con i telescopi Keck da 10 metri di apertura e IRTF (InfraRed Telescope Facility) da 3 metri di diametro situati presso l’Osservatorio Astronomico di Mauna Kea (Hawaii), risulta che le caratteristiche spettrali di questa ristretta area dell’atmosfera di Giove sono compatibili con un impatto.
Dall’Italia la piccola macchia scura di Giove sarà visibile, se ancora permarrà, intorno alle 3 del mattino (ora locale) del prossimo 25 luglio. Naturalmente sarà necessario disporre di un telescopio con un diametro di una trentina di centimetri.
Eventi del genere ci ricordano che gli impatti di piccoli corpi cosmici sui pianeti maggiori (compresa naturalmente la Terra), anche se le probabilità sono estremamente basse, come è già accaduto nel passato, possono verificarsi anche ai nostri giorni.