L’osservatorio orbitante per raggi gamma Integral dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha scoperto una potentissima sorgente di raggi gamma (la radiazione elettromagnetica più energetica) la cui natura appare inusuale. Si tratta di un oggetto denominato con l’anonima e complicata sigla IGR J22517+2218, che si trova ad una distanza da noi di circa 8,5 miliardi di anni luce. Ciò significa che la radiazione che osserviamo adesso è partita circa 4 miliardi di anni prima che iniziasse a formarsi il Sole con il suo corteo di pianeti.
Altre osservazioni effettuate con un satellite per raggi X della NASA, Swift, hanno permesso di determinare con precisione la posizione di questo oggetto, che è risultata coincidere con una galassia attiva già nota (MG3 J225155+2217). Tutte le galassie attive sono alimentate da un buco nero supermassiccio - la cui massa è compresa tra milioni e diversi miliardi di masse solari - che grazie al mostruoso campo gravitazionale “fagocita” la materia circostante, liberando così quantità enormi di energia. Nel caso di IGR J22517+2218 si stima che la materia che viene “divorata” dal buco nero sia pari a quella del Sistema Solare ogni qualche giorno.
Le osservazioni di Integral mostrano che questa galassia è di un tipo particolare, per certi versi simile a un blazar, oggetti che sono responsabili di fenomeni tra i più violenti osservati nell'universo. Le caratteristiche della radiazione gamma osservata, a parte la sua intensità, però sono alquanto dissimili da quelle degli altri blazar conosciuti e ciò fa pensare che ci si trovi davanti ad un tipo di oggetto dalle proprietà finora sconosciute.