La misteriosa migrazione di materia osservata nello spazio profondo, denominata “flusso oscuro”, è stata osservata a distanze mai raggiunte finora. Questa immane corrente di ammassi di galassie scorre a circa 2,5 miliardi di anni luce da noi, seguendo un percorso che sembra unire il Sistema Solare con il superammasso dell'Idra-Centauro. Se ciò fosse confermato, dato che la distribuzione della materia presente nell'Universo osservabile non riesce a giustificare un tale moto, si dovrebbe ipotizzare l'influenza di enormi strutture cosmiche (superammassi di galassie?) al di fuori del nostro "orizzonte" attuale che stanno esercitando una potente spinta gravitazionale sulla materia che ci circonda. Alcuni dati indicano che questa immensa corrente di ammassi galattici si sposterebbe allontanandosi dalla Terra, ma i ricercatori non possono escludere che in realtà si stia muovendo in direzione opposta. I dati attualmente disponibili non sono infatti così accurati da poter stabilire la direzione del moto.
Questa immagine della distribuzione delle galassie nell’Universo relativamente vicino contiene circa 1,5 milioni di oggetti (ogni punto è una galassia). I diversi colori indicano la distanza, dall’azzurro (circa 150 milioni di chilometri), sino al rosso (circa 1,5 miliardi di chilometri), passando per il verde, che indica galassie localizzate a distanza intermedia.
I cosmologi considerano il fondo cosmico di microonde come una sorta di sistema di riferimento generale degli oggetti che formano l’Universo e rispetto a esso qualsiasi moto su larga scala non dovrebbe esibire alcuna direzione preferenziale. I gas che emettono raggi X energetici all'interno di un ammasso di galassie diffondono questi fotoni del fondo cosmico. Dato che gli ammassi non seguono esattamente l'espansione dello spazio, le lunghezze d'onda dei fotoni diffusi varia in un modo da riflettere il moto individuale di ciascun ammasso. Questo cambiamento, noto come “effetto Sunyaev-Zel'dovich cinematico”, è estremamente piccolo, ma nel 2000, due ricercatori dell'Università di Salamanca (Spagna) hanno dimostrato come sia possibile estrarre questo segnale dal rumore di fondo studiando un elevato numero di ammassi. Nel 2008, in collaborazione con ricercatori dell'Università della California (Santa Cruz) e delle Hawaii, gli astronomi spagnoli hanno applicato questa nuova tecnica ai dati ottenuti nel corso di 3 anni di osservazioni dalla sonda WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), evidenziando per la prima volta questo anomalo movimento.
Il nuovo studio, basato su una grandissima quantità di dati relativi a circa 1.500 ammassi di galassie e su misure molto precise della radiazione cosmica di fondo, è stato condotto nel corso di oltre 5 anni e fornisce ulteriore sostegno al fatto che il moto osservato sia reale.
In un prossimo futuro i ricercatori hanno intenzione di testare ulteriormente l'ipotesi del flusso oscuro, ampliando l'analisi sulla base di ulteriori dati raccolti dalla sonda WMAP e confrontandoli con quelli ottenuti dalla missione Planck dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che entro il prossimo giugno completerà la prima mappatura del fondo cosmico di microonde con una precisione ancora superiore grazie ai sofisticatissimi strumenti di cui è dotata.