Spazio

Un asteroide peso piuma

L'asteroide 2011 MD, scoperto il 22 giugno 2011 dal Lincoln Near Earth Asteroid Research Program (LINEAR), è un piccolissimo oggetto le cui dimensioni sono...

L'asteroide 2011 MD, scoperto il 22 giugno 2011 dal Lincoln Near Earth Asteroid Research Program (LINEAR), è un piccolissimo oggetto le cui dimensioni sono stimate fra 9 e 30 metri. Il 27 giugno 2011 è passato a soli 12.000 km dalla superficie terrestre, una distanza pari a circa un terzo di quella dei satelliti geostazionari (guarda). Ma 2011 MD, che è anche uno degli obiettivi prescelti per la missione della NASA ARM (Asteroid Redirect Mission), il cui compito previsto è quello di catturare un piccolo asteroide. In realtà l'asteroide da catturare non sarebbe un oggetto monolitico, ma un insieme di detriti rocciosi tenuti assieme dalla debolissima forza di gravità reciproca, oppure un nucleo più denso circondato da una nube di polvere.

Due ipotesi di come potrebbe apparire realmente l’asteroide 2011 MD, piuttosto che una singola roccia. (NASA/JPL)

Nell’ambito della Asteroid Initiative, alla NASA sono in corso le audizioni per individuare il miglior candidato su cui indirizzare la missione ARM, una navicella robotizzata il cui lancio è previsto nel 2019, che dovrà catturare un piccolo asteroide per poi immetterlo in orbita attorno alla Luna, dove poi verrà studiato in situ da un gruppo di astronauti. La scelta del mini-asteroide deve essere molto accurata, le sue dimensioni non dovranno essere maggiori di una decina di metri. Tra gli aspiranti più promettenti c’è 2011 MD, che è stato recentemente osservato per ben 20 ore con il telescopio spaziale infrarosso Spitzer, per determinarne la dimensione esatta. Un dato cruciale per la missione ARM, che non può certo permettersi di arrivare all’asteroide per poi scoprire che a causa delle sue eccessive dimensioni non può essere catturato dall’apposito dispositivo.

Immagine dell’asteroide 2011 MD (al centro) ripresa dal telescopio spaziale Spitzer nel febbraio 2014. (NASA)

La luce infrarossa osservata da Spitzer è quella più affidabile per la misura, perché un telescopio che rilevi la sola luce visibile riflessa dall’asteroide non riuscirebbe a distinguere tra un asteroide piccolo, ma con superficie altamente riflettente, da uno più grande ma scuro. Dalle osservazioni Spitzer, risulta che il diametro di 2011 MD è attorno ai 6 metri, quindi perfetto per essere messo catturato da ARM. Ma i risultati della ricerca hanno trovato anche qualcosa di inaspettato: la missione potrebbe trovarsi di fronte non un corpo roccioso monolitico, ma qualcosa di più eterogeneo. La densità di MD 2011 è risultata infatti essere notevolmente bassa, più o meno quella dell’acqua, mentre le rocce hanno una densità media che è pressappoco tre volte maggiore.

Gli asteroidi possono differire nel grado di “porosità”, ovvero nella quantità di spazio vuoto all’interno della loro struttura.

A un lato della scala c’è singola roccia solida, mentre all’estremo opposto un insieme di pietrisco tenuto assieme dalla gravità. (NASA/JPL-Caltech)

I ricercatori ritengono che l’asteroide possa essere costituto da un insieme di piccole rocce, tenute bene o male insieme dalla gravità, oppure da un nucleo solido circondato da un alone di minuscole particelle. L’esistenza di asteroidi di questo tipo fu dimostrata teoricamente negli anni ’80, ma già una trentina di anni prima, Walt Disney aveva previsto la loro esistenza.

Walt Disney è stato il primo, negli anni ’50, a ipotizzare l’esistenza degli asteroidi “mucchi di pietra”.

La NASA non si scompone di fronte all’eventualità che ARM possa allungare la sua mano meccanica verso un corpo celeste più frammentato, o comunque più “poroso”, di quel che si riteneva essere 2011 MD, che rimane dunque un valido candidato per le sue dimensioni, massa e velocità di rotazione. Ciò che invece si comincia a pensare è che sulla struttura dei piccoli asteroidi non ne sappiamo ancora abbastanza. I risultati sulla densità di 2011 MD sono simili a quelli ottenuti poco tempo fa, sempre da Spitzer, per un asteroide ancora più piccolo, 2009 BD, attorno ai 3-4 metri di diametro. Siccome i piccoli asteroidi di cui si conosce la densità si contano sulla dita di una mano e rappresentano una minuscola percentuale di quelli catalogati, è difficile generalizzare questi primi riscontri. In ogni caso, si tratta di un vero grattacapo. Al di là delle esigenze della missione ARM, il team sta programmando di usare ancora il telescopio spaziale Spitzer per studiare meglio altri di questi doccioni spaziali, e magari comprenderne il ruolo nell’architettura complessiva del Sistema Solare.

22 giugno 2014 Mario Di Martino
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