A più di quattro anni dal lancio, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha raggiunto il primo obiettivo del lungo viaggio che nel 2014 la porterà ad incontrare la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, obiettivo principale della missione.
Il primo incontro è avvenuto con Steins, un piccolo asteroide (circa 5 km di diametro) appartenente alla cosiddetta Fascia Principale, un enorme popolazione di piccoli pianeti le cui orbite sono comprese tra quelle di Marte e Giove. Rosetta ha “sfiorato” Steins ad una distanza di soli 800 km lo scorso 5 settembre e ad una velocità di oltre 30.000 km/h (guarda l'animazione).
Sequenza di immagini dell’asteroide Steins riprese dalla sonda Rosetta durante il fly-by dello scorso 5 settembre
Come sempre, in queste occasioni, le sorprese non sono mancate. Innanzitutto la forma, che assomiglia in maniera impressionante a quella di un diamante tagliato, e poi, cosa molto più interessante, la presenza sulla sua superficie di un cratere da impatto di quasi 2 km di diametro, provocato dalla collisione con un altro piccolo asteroide. La sorpresa è dovuta al fatto che un impatto del genere avrebbe dovuto distruggere Steins, cosa che evidentemente non è avvenuta. Sarà interessante analizzare le immagini a più alta risoluzione per vedere se la struttura di questo strano oggetto presenta qualche peculiarità. Un’ipotesi, già avanzata per un altro asteroide, Mathilde, segnato da un cratere da impatto di dimensioni superiori al suo raggio, è che questi due oggetti non abbiano una struttura monolitica per cui l’onda d’urto della collisione, che altrimenti avrebbe provocato la loro distruzione catastrofica, sia stata assorbita e dissipata da una struttura non omogenea, di tipo “spugnoso”.
Un’altra particolarità di Steins è la sua superficie di colore molto più chiaro rispetto a quello della maggior parte degli altri asteroidi. I dati raccolti da Rosetta potranno forse aiutarci a comprendere questa diversità. È già comunque iniziato il conteggio dei crateri per cercare di stabilire l’età dell’asteroide.
Dopo questo primo appuntamento, Rosetta farà rotta verso Lutetia, un grosso asteroide di circa 100 km di diametro, ma per questo incontro dovremo attendere la primavera del 2010.
Tra i pianetini già visitati da sonde spaziali ricordiamo Gaspra (il primo in assoluto, osservato dalla navicella Galileo in rotta verso Giove), Ida (sempre osservato dalla Galileo, che rivelò un piccolo satellite, battezzato Dactyl), Mathilde ed Eros (dalla sonda della NASA Near-Shoemaker), Braille, Annefrank, Itokawa. Nel 2007 è stata lanciata la missione Dawn diretta prima a Cerere, che con i suoi 1.000 km di diametro è l’asteroide più grande (ora classificato come “pianeta nano”), e poi a Vesta.
Lo studio degli asteroidi, che sino a poco tempo fa, era considerato dalla maggioranza degli astronomi di scarso interesse e considerato come la cenerentola di questa scienza, si sta dimostrando invece di sempre maggiore interesse, sia dal punto di vista della dinamica di questi oggetti sia dal punto di vista della loro natura, il cui studio potrà fornirci importantissime informazioni sull’origine ed evoluzione del nostro sistema planetario e di quelli presenti attorno ad altre stelle.