Venerdì prossimo (27 marzo 2015) alle ore 20 e 42 in Italia, dalla rampa di lancio di Baikonur partirà la missione Expedition 43 con a bordo l’astronauta della Nasa Scott Kelly e il cosmonauta russo Mikhail Kornienko, i quali trascorreranno un anno sulla Stazione Spaziale Internazionale. Con loro anche il cosmonauta Gennady Padalka, che rimarrà a bordo della Iss per un periodo assai inferiore.
Dopo poco meno di sei ore dalla partenza si agganceranno alla stazione orbitante e da quel momento inizierà la loro lunga avventura. Ad accoglierli ci sarà anche Samantha Cristoforetti che oggi (23.3.15) ha "compiuto" il suo 120mo giorni di volo.
Un anno sulla MIR. Non è la prima volta che un astronauta rimane nello spazio così a lungo. Sulla Mir, la stazione spaziale russa ormai distrutta, Valery Polyakov ha vissuto per 14 mesi e altri due hanno superato di poco un intero anno nello spazio. «Sono tutti vivi e vegeti, e il loro stato di salute è buono per la loro età», ha commentato Igor Ushakov, direttore dell’Istituto per gli studi biologici di Mosca.
Tanti esperimenti. «Sarà divertente pensare alla missione... dopo, quando sarà terminata!», ha dichiarato Kelly. Una frase che vuole significare quanto difficile sarà rimanere lassù per 12 mesi di fila. «Al mattino ti svegli e sei già al lavoro. Quando vai a dormire stai ancora facendo esperimenti. Immaginate di essere in ufficio per un anno intero senza poterlo mai lasciare. Questa missione è una vera sfida.» I due astronauti della Expedition 43 eseguiranno un gran numero di esperimenti già avviati sulla ISS, ma durante il volo saranno a loro volta oggetto di importanti ricerche scientifiche ad hoc.
Tra questi vi sarà uno studio che riguarda l’alterazione fisiologica di varie parti del corpo in assenza di gravità. In particolare si studierà la perdita di massa e di forza muscolare e le alterazioni cardiovascolari. Un altro campo di ricerca riguarda gli effetti psicologici sui membri dell’equipaggio durante un volo così lungo. Verranno eseguiti test di prove cognitive, di monitoraggio del sonno e test di reazione. Uno studio particolare riguarderà la salute oculare e la risposta del corpo al movimento di liquidi al suo interno in assenza di peso.
Gli astronauti si sottoporranno a prove fisiche di varia intensità per verificare le loro forze nel corso del tempo. Saranno poi oggetto di studio l’interazione con il loro mondo, la stazione spaziale, e il rapporto con i compagni di volo.
Le ricadute di ogni tipo sull’organismo umano per chi sta nello spazio per un anno sono almeno doppie rispetto a chi sta lassù per i sei mesi delle missioni attuali.
E studi di questo tipo sono adesso necessari in previsione del prossimo passo, l’esplorazione interplanetaria, che vuol dire viaggiare per anni in totale assenza di gravità.
Vedi anche